Gli assessori restano in sala Bisesti se ne va “scortato” 

Le reazioni. L’assessora Segnana: «Non ci aspettavamo tutta questa gente. I corsi a scuola? Meno discorsi su sessualità e genere». Il responsabile dell’istruzione: «È mancato il rispetto» 


Maddalena Di Tolla


Trento. Alla fine l’assessore Mirko Bisesti fa un colpo di teatro, o forse un errore di rapporto con la piazza, già molto tesa: esce dal portone principale del Palazzo, avvolto dagli uomini in divisa a presidio dell’edificio. Sulle scale e per strada lo attende una folla agitata, che reagisce male al gesto, interpretato come una specie di affronto. Si sfiora la rissa, scattano critiche e offese, spintoni, rincorse. La polizia e la Digos intervengono ancora, caricano, separano, come già successo prima. L’assessore si allontana praticamente sotto scorta. I presenti, ancora numerosi, chiamano a proseguire per le strade una nuova manifestazione.

Tensione al convegno

Durante il convegno l’assessore era teso, con lo sguardo che si muoveva di continuo attraverso la troppo piccola Sala Belli (solo 70 posti), fin dove arrivavano le urla e i canti ironici dei manifestanti all’esterno: «Questo incontro lo vedo come un primo passo, ne stiamo organizzando altri» aveva commentato, rispondendo ai giornalisti. «Ci saranno occasioni di confronto anche con chi la pensa diversamente. Però, mi ha colpito la mancanza di educazione e rispetto di chi manifestava, e delle persone presenti in sala che a un certo punto se ne sono andate, lasciando dei fogli di protesta, rubando di fatto il posto a chi forse sarebbe stato ugualmente critico ma in modo rispettoso. Quello che è successo fuori da qui fa male alle istituzioni, ai cittadini».

«Non ce l’aspettavamo»

Dal canto suo, l’assessora Stefania Segnana ha detto: «Non ci aspettavamo un simile interesse, forse è stato un errore organizzare in un sala così piccola. Noi volevamo offrire un’occasione di confronto, invece i manifestanti hanno mancato di rispetto». Segnana è tornata sulla giustificazione dei mesi scorsi, rispetto alla sospensione: «Abbiamo ricevuto tante critiche e preoccupazione da parte di alcuni genitori, rispetto ai corsi. Serve più educazione alla relazione e meno discorsi su sessualità e genere».

L’incontro mai avvenuto

Del famoso incontro, mai avvenuto, con le formatrici ideatrici dei percorsi sospesi, diceva, sospirando: «Le incontrerò, credetemi la mia agenda è piena di appuntamenti». Riguardo ai corsi, spiega: «Abbiamo dato incarico all’Ufficio Pari Opportunità della Provincia di ridefinire i programmi, in collaborazione con la mia segreteria. Mi hanno fatto presente dagli uffici che dobbiamo accelerare, se vogliamo arrivare in tempo per il prossimo anno scolastico».













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