Gli albergatori sul piede di guerra: consentite la caccia

Veronica Gius del Norge è determinata: «Sì al prelievo di un numero di capi: qui intorno ormai ne girano nove»



MONTE BONDONE. Gli orsi sono troppi e bisogna intervenire, al più presto. Come? Alla vecchia maniera: con le doppiette. Inserendo l’orso tra le specie cacciabili nella stagione venatoria. Non è una provocazione ma la proposta avanzata da Veronica Gius, che gestisce l’hotel Norge, a un centinaio di metri dal quale domenica tre persone avrebbero avvistato un plantigrado a passeggio lungo la 3-Tre. D’accordo con questa ipotesi anche Fabrizio Zanlucchi, della Capanna Viote, che però non esclude altre misure come il trasferimento di un certo numero di animali in Slovenia. Albergatori e operatori commerciali del Bondone hanno indetto una conferenza stampa per oggi, alle 10.30, proprio alla Capanna Viote: «Vogliamo chiarire la situazione con chi di dovere», dice Veronica Gius. «Dicono che di orsi in Bondone ne girino 9 e la probabilità di incontrarli è aumentata, anche se io non li ho mai visti. Domenica il consigliere circoscrizionale Ioriatti, che abita proprio qui sopra, è venuto a raccontarmi della signora che ha avvistato l’orso verso la 3-Tre». Dall’elegante terrazza che affaccia direttamente sulla pista, la giovane albergatrice e vicepresidente della Pro Loco indica il luogo, in direzione del Dos de la Cros.

Quella degli albergatori è una situazione delicata: «Da un lato temiamo che troppo rumore ci rovini l’immagine - continua Gius - , dall’altro capiamo che il problema esiste, visto che c’è quasi scappato il morto...». Per lei la prima opzione è quella venatoria: «La caccia di selezione di un numero preciso di capi, facendo pagare ai cacciatori un permesso apposito: anche la Provincia ne potrebbe ricavare qualcosa. Una soluzione adottata anche in altre regioni, seppur non ufficialmente, abbattendo i capi che creavano problemi».

È lunedì ma alla Capanna Viote non c’è quasi un’anima viva. Fabrizio Zanlucchi fa buon viso ma chiede soluzioni. «Sabato avevamo qui i 300 soci della Cassa rurale», racconta. «Gli anni scorsi c’era sempre chi ne approfittava per un’escursione: quest’anno erano tutti qui nello spiazzo. Sulle Tre cime non ci va più nessuno». E se una volta era raro riuscire a vedere l’orso, oggi sono le comitive ad essere un avvistamento da segnare sul calendario: «Di pullman non ne è arrivato uno in tutto il fine settimana, nonostante il tempo meraviglioso». Cosa fare? «Una percentuale di orsi va eliminata. Lo fanno anche per i caprioli: si potrebbe abbattere 5 capi l’anno assegnandone uno per ogni sezione di cacciatori. Le alternative sono metterli in un grande recinto o riportarli in Slovenia...». Seduti a un tavolo anche i fratelli Luigi e Stefano Degasperi del noleggio sci di Vason: «La domenica in Bondone era pieno, oggi non c’è più nessuno», sospirano. E per fortuna che c’è il sole.(l..m)













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