Gli albergatori: basta saldi, vogliamo i prezzi minimi

Ma Mellarini dice no: «Siamo nell’era delle liberalizzazioni. Dovete fare squadra». Emergenza occupazione, l’assessore propone una «cassa» per i lavoratori



TRENTO. La guerra dei prezzi al ribasso è stato uno dei temi caldi che gli albergatori trentini dell’Unat – Unione albergatori hanno discusso ieri mattina con l’assessore provinciale Tiziano Mellarini e con il dirigente Paolo Nicoletti. Dal dibattito con i consiglieri è emersa con chiarezza la fase di profonda incertezza che stanno vivendo le imprese turistiche trentine: alcune zone “tengono”, mentre altre toccano da vicino la crisi e la riduzione della capacità di spesa delle famiglie italiane.

Tra le osservazioni rivolte all’assessore è emersa forte quella di tornare a discutere di prezzi minimi: la fatica e gli investimenti di chi ha scommesso sulla qualità riconvertendo le proprie imprese e attivandosi per elevare l’offerta turistica vengono vanificati dalla “svendita” del territorio con promozioni di ogni genere. Ma l’assessore ha risposto picche: «Non possiamo fare nulla – ha detto Mellarini, confortato anche dal parere tecnico di Nicoletti – su questo versante: in un periodo di forti pressioni verso le liberalizzazioni del governo italiano ed europeo, è impensabile che l’ente pubblico prenda provvedimenti. Sono gli operatori che devono parlarsi e fare squadra. I territorio devono dialogare e trovare una soluzione al loro interno».

Una nota di ansia deriva anche dall’occupazione: un settore, quello del turismo, che deve ancora investire molto nella formazione professionale e che fatica a fidelizzare la propria manodopera. Non aiutano – hanno fatto osservare molti consiglieri – alcune situazioni paradossali: il sistema degli ammortizzatori sociali presenta numerose anomalie che distorcono il mercato. Mellarini ha dichiarato che finché la competenza non passerà ufficialmente alla Provincia (come previsto dall’Accordo di Milano) non è possibile intervenire: «Condivido il problema e vi porremo rimedio appena possibile. L’idea è creare una cassa, al pari di quella edile, che garantisca continuità e sicurezza a chi lavora nel settore. Il turismo è il settore trainante del Trentino, è la vera industria, però abbiamo pochi manager turistici: dobbiamo fidelizzare e qualificare la professione turistica». Mellarini non risparmia una strigliata al sistema bancario: «Le banche fanno difficoltà a finanziare progetti anche largamente garantiti: devono credere di più nelle imprese e lavorare al loro fianco». Ciò che può invertire la tendenza negativa – a detta dei presenti – è l’investimento in eventi di richiamo, come il ritiro a Pinzolo dell’Inter o del Bayern Monaco sul Garda. Su questo fronte Trentino Marketing è attiva: «Abbiamo siglato – spiega Mellarini – un accordo con alcune reti televisive nazionali per associare una promozione del Trentino alle previsioni meteo: in base alle previsioni verrà promossa un’attività compatibile con il tempo previsto, suggerendo l’idea che in Trentino praticamente non esista mai il maltempo».

Le infrastrutture richieste dagli albergatori, oltre a quelle di “decoro” e ambiente (come per il caso del Lago di San Cristoforo, dove alcuni associati accusano l’amministrazione locale di scarsa attenzione), sono campi da golf (per l’altopiano di Pinè, soprattutto) e sentieri per mountain bike, sport in larga crescita. Mellarini ha assicurato tutti su Trentino Marketing, che «non perderà la propria autonomia: avrà un proprio comitato di indirizzo, verosimilmente l’attuale cda, ed un proprio ufficio acquisti. Inoltre, i finanziamenti verranno comunque decisi dalla giunta provinciale».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano