istruzione

«Ginnastica nelle scuole, faremo due ore obbligatorie»

A Sport Expo Trentino l’assessore Mellarini annuncia un ddl della giunta «Negli istituti poco tempo all’attività motoria», Torgler: «Più soldi per lo sport»


di Matteo Cassol


RIVA DEL GARDA. «Nelle scuole non si fa abbastanza attività motoria: a breve come Giunta provinciale interverremo a riguardo»: a dirlo, ieri mattina, è stato l’assessore allo sport Tiziano Mellarini, nell’ambito dell’inaugurazione di Sport Expo Trentino, in programma nel fine settimana al quartiere fieristico della Baltera di Riva. Quella che si prospetta è una misura sintetizzata col titolo “progetto sport-scuola”. «Il progetto sport-scuola – ha spiegato Mellarini – fa capo a me come assessore provinciale allo sport e al presidente Ugo Rossi in quanto titolare dell’istruzione. I dati a nostra disposizione ci dicono che solo il 48% delle sei ore opzionali (attività tecnica, artistica e motoria) è utilizzato: in molti istituti del Trentino fanno solo un’ora o anche solo mezz’ora di attività fisica. Non è corretto: è dalla scuola che si parte, altrimenti è difficile poi ottenere una crescita legata allo sport e ai suoi valori. A breve col presidente daremo la direttiva precisa che le due ore di educazione fisica devono venire effettivamente svolte: un segnale anche alle famiglie, che hanno la necessità di avere i propri figli legati a una crescita migliore». In questo senso Mellarini ha sottolineato l’opportunità di lavorare anche sulla formazione: «C’è bisogno – ha argomentato l’assessore – di una conoscenza sempre maggiore, con tecnici e dirigenti preparati a rapportarsi con i nostri ragazzi, anche dal punto di vista psicologico, vista la convivenza interetnica a cui si apre il nostro territorio. Per questo momento formativo metteremo a disposizione anche delle risorse, se servirà. Dovremo arrivare anche all’interno della scuola, rivedendo il rapporto con lo sport. Nella legge che presenteremo a fine novembre, già condivisa nei punti fondamentali con il Coni, sottolineeremo la rilevanza economica che ha lo sport in Trentino. Se mancasse l’attività sportiva, cosa sarebbe di queste realtà territoriali? È arrivato il momento - ha concluso Mellarini - di portare a conoscenza della comunità trentina i valori che lo sport può dare». Sul tema è intervenuto anche il presidente del Coni trentino Giorgio Torgler: «Con la Provincia – ha affermato – stiamo lavorando a un progetto di alfabetizzazione sportiva nella quinta elementare e nella prima media, soprattutto per le discipline minori, che può diventare una misura importante. Poi tutto deve arrivare nei piazzali, condividendo il fatto che lo sport a un certo livello si fa da una certa età in poi, mentre prima i bambini devono giocare: non un’ora alle settimana, ma un’ora al giorno. Lo sport ha un valore educativo a 360 gradi e una trasversalità a cui devono contribuire un po’ tutti. Non sono gli impianti che ci mancano, ma l’intenzione: i bambini sono distratti da troppe cose, non hanno più voglia di fare fatica e comunità e per questo dobbiamo arrivare a uno sport senza telefonini». E per quel che riguarda la carenza di risorse? «Mettiamo la tassa di soggiorno - propone Torgler - visto che in Trentino con due euro a testa si raccoglierebbero 30 milioni all’anno: dopodiché, posto che lo sport contribuisce per il 30% al bilancio provinciale, ci diano il 30% di quella tassa. E non dobbiamo parlare più di contributo, ma di investimento nello sport, un investimento che - è stata la conclusione del presidente del Coni provinciale - conserva il suo valore nel tempo».













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