Gelo, i danni maggiori per le ciliegie

In Val di Non rovinato fino al 90% dei fiori, in Alta Valsugana fino al 60%


Carlo Bridi


TRENTO. I danni maggiori causati dalla gelata della notte fra domenica e lunedì interessano le ciliegie che sono state colte in larga parte in piena fioritura, quindi nel momento più delicato. «Gran parte dei fiori sono allessati», afferma il direttore del Codipra Andrea Berti, dato confermato da Sergio Franchini tecnico Fem: in Alta Val di Non siamo al 90-100% di danno in taluni campi, in Alta Valsugana siamo fra il 50 e il 60% di fiori persi. Ieri gran lavoro per i tecnici del Centro di trasferimento tecnologico della Fondazione Mach per valutare i danni provocati dalla gelata della notte fra domenica e lunedì. Questo pomeriggio faranno il punto a San Michele all'Adige con il coordinatore del settore Gastone Dallago, che definisce assolutamente prematuro dare delle percentuali sui danni alle mele in questo momento. Le varianti sono molte: varietà come le Stark, le Canada e le Gala sono più sensibili, meno problemi per le Golden, ma dipende anche dalla zona dove sono collocati i frutteti, dallo stadio fenologico e da come andrà nelle prossime notti. «Certo - prosegue Dallago -, se in Valle dell'Adige si può parlare solo di un danno qualitativo in quanto siamo già in presenza dei frutticini, che potranno fare il classico cerchio da gelo o prendere la ruggine, diverso è il discorso in Valsugana ed in valle di Non. In queste zone siamo in una fase molto delicata, in piena fioritura in taluni casi, con la conseguenza che i danni possono essere anche quantitativi in quanto il fiore si è collassato. Per noi ora c'è un delicato problema sull'intervento o meno dei diradanti, oggi andremo a decidere in merito». «Non dimentichiamo - afferma Massimo Prantil, tecnico della FEm - che è sufficiente che il 7% dei fiori arrivi a legagione per avere una produzione normale. Certo, la mancanza del fiore centrale gelato è un danno sul fronte qualitativo». Diverso il discorso per le ciliegie, sia in Alta Valsugana che in alta Valle di Non, dove negli ultimi anni si sono messe a dimora migliaia di piante di nuove varietà: Regina e Cordia. Su quest'ultima in particolare i danni sono molto gravi. I fiori hanno perso il bel colore bianco e sono diventati color marrone: «Siamo in presenza di danni notevoli ovunque», afferma Sergio Franchini, l'esperto di ciliegie della Fondazione Mach che ieri ha visitato i ciliegeti dell'Alta Valsugana e dell'Alta Valle di Non per tutto il giorno. E dal punto di vista assicurativo come sono messi questi prodotti? Secondo Berti «abbiamo battuto ogni record come prodotto assicurato per gelo e brina, siamo arrivati a 170 milioni di assicurato, più 4.7 milioni di polizze di copertura per le ciliegie. E' un grande segno di maturità dei produttori, se pensiamo che lo scorso anno siamo arrivati ad un volume assicurato compresa la grandine di appena 220 milioni». Grande la preoccupazione per la prossima notte, che secondo Marta Pendesini dell'Ufficio Meteo Trentino potrebbe portare dopo le piogge ad un calo della temperatura fino ai 4-5 gradi.

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