Funivie, Borgo lancia la sfida a Levico

Il progetto del sindaco Dalledonne per collegare Arte Sella con gli Altipiani


Marika Caumo


BORGO. Una cabinovia che colleghi la Val di Sella all'Altipiano dei Sette Comuni, in terra vicentina. Pazzia? Provocazione? Niente affatto. Il sindaco Fabio Dalledonne e l'assessore Rinaldo Stroppa ci credono e ieri hanno presentato una brochure di 41 pagine in Comunità di valle.

A breve sarà pronto anche lo studio di fattibilità. Un progetto per riqualificare e valorizzare luoghi e segni storici della Prima Guerra Mondiale, a rendere fruibile un territorio ancora poco conosciuto, a sviluppare l'attività turistica estiva e invernale, attraverso un agevole e veloce collegamento d'accesso all'area.

Del collegamento funiviario se ne parla, più o meno scherzosamente, da tempo, ma ora il Comune fa sul serio. A rilanciare l'idea il fatto che nel 2014 si celebrano i 100 anni dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Sono già molte le iniziative in programma in vari centri, e Borgo non vuole essere da meno. Anzi. Dallo scorso dicembre si sono intensificati i contatti tra l'amministrazione e una cordata di imprenditori veneti che fanno capo ad Alessandro Bregolato, presidente dell'associazione Cima Larici che gestisce alcuni impianti di risalita. Ne è al corrente anche l'assessore al turismo della Regione Veneto, Mario Finozzi.

Un'operazione pubblico-privata che prevede la realizzazione di una cabinovia di circa 1.2 chilometri per 800 metri di "salto", dalla Val di Sella a Cima Larici, in Val Formica, sull'Altipiano di Asiago. Per coprire i costi, molto elevati, si punta anche a Bruxelles, vista la valenza europea dei luoghi e della loro storia. Già, perché queste montagne rappresentavano il fronte meridionale dove morirono migliaia di soldati.

A Campo Gallina, ricorda l'assessore Stroppa, c'era una cittadina militare austriaca con 25mila persone, una chiesa e addirittura il cinema mentre sulla Lanzola combatté, e morì, un battaglione da Bludenz.  «Partiamo dalla constatazione che una importante porzione del territorio comunale, teatro di importanti fatti militari, è quasi sconosciuta, non è frequentata, né fruita - spiega Dalledonne -. La cabinovia va vista come un mezzo di trasporto per arrivarci velocemente, in pochi minuti, oltre che un modo per valorizzare i luoghi».

Il sindaco lo definisce un «balcone sulla memoria», un collegamento strategico tra Trentino e Veneto che permetterebbe di rilanciare turismo ed economia, e quindi l'occupazione, con il recupero dei sentieri, la realizzazione di percorsi per trekking, mountain bike e ciaspole. «In 60mila visitano la Val di Sella e Arte Sella, ma non vanno più su. In questo modo potrebbero riaprire anche strutture turistiche ora chiuse - conclude il sindaco -. So che si tratta di un grande sogno ma bisogna trovare alternative alla crisi industriale. Noi ci stiamo muovendo, non dormiamo».













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