Fulmini e calore: Meteotrentinospiega come difendersi dall'estate

Temperature in aumento almeno fino a lunedì, con qualche temporale (forse) a dare un po’ di tregua. L’estate è arrivata (in ritardo) e Meteotrentino pubblica un vademecum su rischi e precauzioni



TRENTO. Scoppia l’estate - ieri in città c’erano 32 gradi, domenica è previsto un allarme caldo con una temperatura massima di 36 gradi - e Meteotrentino mette in guardia contro i pericoli di stagione: temporali (e naturalmente fulmini), raggi ultravioletti, onde di calore e siccità. Ecco i segreti di questi fenomeni per non farsi trovare impreparati.
Temperature in aumento almeno fino a lunedì, con qualche temporale (forse) a dare un po’ di tregua. L’estate è arrivata (in ritardo) e Meteotrentino pubblica un vademecum su rischi e precauzioni. Eccoli qua.
Temporali.
Nei mesi estivi basta una debole instabilità perché si formino le nubi convettive che al pomeriggio e alla sera danno origine ai temporali. Sulle Alpi d’estate si verifica un temporale almeno un giorno su due, in Trentino il mese in cui sono più frequenti è luglio. La durata media di un temporale è di circa due ore e la previsione di questi fenomeni è estremamente incerta: sia per i luoghi, sia per i tempi. Anche con strumenti sofisticati (ad esempio il radar del Monte Macaion e la rete di rilevamento fulmini) è possibile dare tempi d’allerta di qualche decina di minuti al massimo.
I fulmini.
Il fulmine è una delle caratteristiche salienti del temporale (che senza fulmini sarebbe solo un rovescio). I suoi effetti sono spesso distruttivi con un riscaldamento dell’aria che nelle vicinanze può arrivare a 30 mila gradi centigradi. Questo riscaldamento fortissimo crea un’espansione dell’aria che dà origine al tuono.
Radiazione ultravioletta.
Si tratta della radiazione emessa dal sole. Può provocare danni all’uomo: oltre ai noti eritemi e congiuntiviti, anche tumori della pelle e danni all’occhio come le cataratte. I momenti più delicati sono quelli attorno al mezzogiorno, con un aumento della pericolosità alle quote più elevate sul livello del mare. La sabbia e la neve riflettono una gran parte di questi raggi e quindi il pericolo su queste superfici è maggiore rispetto ai pascoli oppure ai laghi. La bassa temperatura e il vento limitano la sudorazione, con una sensazione di fresco anche se la radiazione ultravioletta è massima. Alcuni bollettini meteo forniscono le previsioni dell’indice Uv che varia da 0 (minimo) a 9 (quando è consigliato restare al coperto o comunque limitare al massimo l’esposizione al sole).
Onde di calore.
Chiamate anche “promontori africani” o “bolle africane” sono possibili anche nelle vallate principali trentine. Possono causare importanti effetti sulla salute umana con temperature elevate, talvolta associate a valori elevati di umidità, che possono durare giorni o settimane. I soggetti più a rischio sono le persone anziane o non autosufficienti, le persone che assumono farmaci, i neonati e i bambini piccoli ma anche chi svolge lavori intensi all’aria aperta













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