VALDAONE. Folla alla “Festa delle Associazioni” di Bersone. Molti, per evitare disagi, hanno convenuto di raggiungere il paese scendendo da Daone oppure salendo dal percorso che parte dalla Casa per anziani di Strada per raggiungere i Forti. Francesco Giacomolli, che assieme a Formolo, Manni, Berardi, Pignatelli, Donati e altri ancora che fanno parte della associazione carabinieri in congedo confermano: «Da una conta approssimativa siamo nell'ordine di tremila presenze». Molti si accodavano sia per prendere un piatto che per trovare un posto a sedere. L’iniziativa, che coinvolgeva tutte le persone impegnate nel volontariato, ha riempito strade, cortili e androne per gustare i deliziosi piatti della tradizione. Poi la presenza di gruppi musicali e artisti di strada sui trampoli ha fatto il resto.

Ma la rimpatriata di Bersone ha oramai acquisito dentro la mappa delle feste estive un nome e una tradizione. La folla – per lo più giovanile - arrivava soprattutto dai circondari di Tione, Sella Giudicarie. Pieve di Bono, Borgo Chiese e Storo. Dalle 19,30 sino all’ora di colazione del giorno dopo era tutto un andirivieni di gente. Tra loro i sindaci di Pieve di Bono, Valdaone e persino (Umberto Bondoni e signora Germana Fusi) di Anfo nel bresciano. Keti Pellizzari, primo cittadino del posto: «Direi che è una festa che coinvolge un po' tutti e che finisce sempre per avere un grande riscontro». La Pro loco di Bersone, organizzatore e gestore della festa, era presente con due stand. Attorno al bancone del Milan Club Adamello invece erano in tanti ad attende una porzione di pesce e patatine. Placido Butterini storico referente rossonero già ai tempi di Schiaffino: «In simili occasioni noi rossoneri sappiamo farci onore». Poi gnocchi verdi di Praso, le polente di Daone e Cimego oppure i capucci predisposti dalla banda di Pieve di Bono. Poi salamelle, stuzzichini e sorbetto. (a.p.)