Fiamme sul tetto, devastato l’hotel Posta

Evacuato l’albergo, da poco ristrutturato. Il focolaio sembra essere partito dalla sauna. Disperato il gestore Filippo Mayer


di Ettore Zini


COMANO. Un disastroso incendio ha devastato il piano mansardato dell’hotel Posta di Comano Terme. Fiamme sprigionate all’improvviso, all’ultimo piano dell’ala nord, che in un batter d’occhio hanno divorato il tetto, e costretto all’evacuazione degli ospiti presenti. Verso le 15.40 un fumo acre ha avvolto la località termale obbligando le forze dell’ordine a deviare il traffico verso la strada provinciale del Lisano. L’albergo, uno dei più vecchi di Ponte Arche, recentemente ristrutturato e reso più confortevole con il centro benessere collocato al terzo piano, in un attimo è stato avvolto da fuoco e fumo, senza che i proprietari si fossero resi conto di quanto stava succedendo. Dal basso era impossibile capire che l’edificio stava andando a fuoco. E solo il provvidenziale intervento di alcuni esercenti di negozi sul lato opposto della strada hanno permesso di dare l’allarme ai vigili del fuoco. Uno dei primi a rendersi conto di quanto stava accadendo è Roberto Gelmi, titolare assieme alla madre dell’attiguo negozio di casalinghi. «Stavo riposando al piano di sopra, per la pennichella pomeridiana, quando mi hanno svegliato alcuni crepitii. Pensavo fosse pioggia. Invece erano le travi del tetto vicino che andava a fuoco». Avvisata subito sua madre, perché allertasse le forze dell’ordine e i pompieri, è corso nella hall del vicino albergo Al Cervo, e con le manichette dell’esercizio pubblico ha iniziato a spruzzare acqua sul tetto dell’hotel. I primi pompieri, ricorda uno dei passanti, sono arrivati dopo circa venti minuti. Da allora è stato tutto un ululare di sirene. I primi a giungere sul posto sono stati i mezzi del Bleggio e del Lomaso. Subito si sono accorti della gravità dell’incendio, che non stava solo avviluppando tetto e mansarda, ma rischiava di propagarsi agli edifici vicini. Oltre a inondare quindi di acqua e di schiuma la parte alta dell’edificio, con le lance e le manichette delle autobotti, si sono preoccupati di raffreddare i tetti attigui. Nel frattempo erano stati allertati anche i volontari di Tione. «La selettiva - spiega il comandante Sergio Armani- è arrivata in caserma alle 16.17. Quando siamo arrivati, i colleghi delle Giudicarie Esteriori erano già all’opera. A noi il compito di salire sul tetto per tagliare l’incendio, onde evitare che si propagasse agli altri 2/3 della casa». Nei minuti successivi il centro del paese è stato transennato. Il traffico deviato verso la provinciale. Mentre le forze dell’ordine, carabinieri, polizia locale e ausiliari si sono preoccupati di tenere lontano i curiosi. Conferme ufficiali ancora non ce ne sono. Ma in molti giurano che le fiamme si sono sviluppate proprio dai locali del centro benessere. Dalla sauna, spiega un signore che quell’albergo conosce bene. Probabile che proprio da lì il fuoco si sia propagato al sottotetto. Mentre i pompieri spruzzavano schiuma e ettolitri di acqua sull’orditura portante, gli ospiti dell’albergo sono stati fatti evacuare. Saranno alloggiati in altri alberghi del posto. A Comano anche i mezzi del corpo permanente di Trento. Per ore la strada è rimasta chiusa, mentre una folla di curiosi si è assiepata dietro le transenne. Disperato il gestore dell’hotel, Filippo Mayer, che da due anni ha in affitto la struttura di proprietà di Graziano Guetti. La stagione termale è quantomeno compromessa.

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