Ex Santa Chiara, c’è il via libera  alla riqualificazione 

Sì del consiglio: 3,8 milioni destinati a spazi per cultura e arte Ora tocca alla nuova piscina, dubbi su Madonna Bianca


di Daniele Peretti


TRENTO. Approvato con votazione trasversale e ampio consenso dal consiglio comunale di Trento (37 votanti, 36 favorevoli e 1 astenuto) il Fondo strategico territoriale per la riqualificazione dell’area ex Santa Chiara. Si prospetta un’identica soluzione anche per il nuovo impianto natatorio che invece sarà votato questa sera. Gli unici ostacoli potrebbero arrivare dalla prospettata chiusura di una piscina, quella di Madonna Bianca e gli elevati costi di gestione del nuovo impianto che andrebbero a ricadere sulle quote parte a carico delle società.

Per l’ex Facoltà di Lettere e per l’ex mensa universitaria alla cui riqualificazione sono destinati 3 milioni e 800 mila euro, si auspica un intervento contestuale, poche le perplessità. Vittorio Bridi della Lega Nord ha evidenziato i possibili rischi che potrebbe comportare la posizione interrata degli archivi e la necessità di un impianto di video sorveglianza. L’assessore Gilmozzi ha risposto che la decisione di utilizzare un interrato per l’archivio è stata condivisa con tutte le parti interessate e che rappresenta anche un risparmio, in quanto si andrebbe a dismettere l’attuale sede in affitto a Trento Nord e che l’impianto di video sorveglianza è previsto per tutto l’area, parco compreso. Per Scalfi del Pd, il nuovo assetto dell’area ex Santa Chiara sarà “una struttura che innescherà una crescita culturale che porterà Trento a livello europeo, con la sfida rappresentata dalla gestione degli spazi liberi che potrebbero portare a ulteriori opportunità”.

Nella struttura che verrà troveranno spazio varie attività culturali, quasi sicuramente non ci saranno spazi espositivi e sarà una sorta di scatola da riempire. Quello approvato ieri sera è il documento di linea tecnica che rappresenta il primo passo del lungo percorso che porterà alla realizzazione della nuova struttura.

Se di fatto l’intervento sull’ex Facoltà di Lettere e l’ex Mensa Universitaria, non comporta implicazioni esterne altrettanto non succede per il nuovo impianto natatorio. Il primo problema sarà rappresentato da quella che sembra molto più di un’ipotesi e cioè la chiusura a inaugurazione avvenuta, di una delle attuali piscine di Trento.

“L’anello debole” - come è stato definito - è l’impianto di Madonna Bianca. Gardolo è intoccabile in quanto l’unico impianto di Trento Nord; per la Manazzon di Via Fogazzaro è già stato concesso un contributo per la ristrutturazione; resta la piscina di Madonna Bianca per la quale la giunta comunale ha approvato l’ordine del giorno presentato da Castelli a nome del Gruppo Misto, per trasformarla nel primo centro benessere pubblico di Trento.

Per il consigliere Marco Santini dei Movimento 5 Stelle la riconversione potrebbe essere rappresentata dalla palestra per le società di ginnastica artistica di Trento e per altri sport minori. Insomma il dibattito è aperto con la posizione contraria della Lega Nord: «Non si è mai parlato della dismissione di un impianto e non se ne vede la necessità» ha detto Martina Loss. Critiche anche dalla Civica Trentina: Merler crede solo nella possibilità di un centro benessere d’eccellenza e assolutamente non popolare e ha criticato i maggiori costi di gestione del nuovo impianto che ricadranno sulle quote a carico delle società.

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