Europa, Italia e autonomia Attesa per Mattarella

Il senatore Giorgio Tonini, il deputato Lorenzo Dellai e il governatore Ugo Rossi sulla lectio degasperiana: «Non intervento politico ma presenza significativa»


di Luca Marognoli


TRENTO. Mai come ora l’Europa, l’Italia e l’autonomia regionale sono state al centro di una tempesta tale da scuoterne le fondamenta. Dalla Brexit al terrorismo, dalle spinte disgregatrici all’indebolimento del tessuto democratico, dalla crisi della politica al vento centralista che soffia più forte di sempre. In questo momento storico così significativo si colloca la lectio degasperiana che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, terrà domani alle 17.30 a Pieve Tesino. Degasperi, lo statista padre della patria e dell’autonomia, e Mattarella, capo dello Stato che - altra circostanza di estrema attualità, seppure non legata all’occasione specifica - ha dato il suo nome al Mattarellum. Un evento, quello di domani, su cui inevitabilmente si concentrano aspettative e auspici.

«Penso che dato il tema, ricordare Degasperi nell'occasione dei 70 anni della Repubblica - riflette il senatore Giorgio Tonini - voglia dire parlare delle tre dimensioni della democrazia contemporanea: europea - quindi sovranazionale -, nazionale e territoriale. E Degasperi è stato un grande in tutte: uno dei padri dell'Europa, uno dei padri dell'Italia contemporanea e il parde dell'autonomia del Trentino Alto Adige. Immagino che Mattarella si terrà su questi tre livelli. E penso, per come lo conosco, che confermerà la linea di Degasperi che queste tre dimensioni sono imprescindibili. Guai a opporre una all'altra:non sono in un rapporto di reciproca esclusione ma di reciproco potenziamento. Del resto in questo momento - aggiunge Tonini - tutte e tre queste dimensioni sono messe alla prova e attraversano una fase molto delicata».

Possibile un “assist” del presidente all'autonomia? «Sarebbe sbagliato tirare il presidente da una parte o dall'altra. Bisogna innanzitutto ascoltarlo e lasciarci mettere in discussione noi, non viceversa sperare in una “sponsorizzazione” di quello che noi diciamo. L'auspicio? Non che dia ragione a questo o quello. Conosciamo la storia e la levatura di Mattarella: sono certo che farà un discorso certamente non di parte».

Mette l’accento soprattutto sull’Europa invece Lorenzo Dellai, deputato e presidente della Commissione dei 12: «Penso che oggi la priorità sia quella dell'Europa», afferma l’ex governatore. «Sono convinto che il presidente richiamerà l'attenzione soprattutto su Degasperi costruttore d'Europa, in un momento in cui, ahimè, di Europa c'è bisogno ma versa in una situazione di grande crisi. Penso che l'importanza del passaggio sia questa: rivendicare una visione dell'Europa che possa essere quantomeno paragonabile alla tensione ideale e alla visione dei grandi fondatori, tra cui in primis Degasperi. Non credo che il presidente, in un'occasione come questa, si intratterrà invece su questioni di bottega italiana, anche perché questo è un incontro istituzionale.»

Potrà “dare una mano”, Mattarella, a un'autonomia che appare indebolita in questa fase storica e politica? «Non lo so, ma io ho l'impressione che la centralità sarà data ai temi di natura generale. Dubito che il presidente possa entrare nel merito di questioni legate al referendum, perché è il presidente di tutti. Penso comunque che essendo i 70 anni dell'accordo di Parigi, come ha fatto altre volte, un riferimento in positivo all'esperienza della nostra regione potrà farlo. Ma l'emergenza che oggi c'è in questo Paese chiama in causa l'idea di Europa: ho l'impressione che si partirà da lì. Ed è anche il mio auspicio: più va avanti il dibattito italiano su temi come la flessibilità eccetera, più si capisce che, se non c'è la ripresa di una visione europea, tutte queste questioni non si risolvono. E credo che ripartire dai fondatori dell'Europa sia in questo momento qualcosa di veramente essenziale, prima di tante altre cose».

Infine chi l’autonomia la difende dall’interno, il governatore (ed espressione del partito autonomista) Ugo Rossi. Che dal presidente della Repubblica si aspetta non un intervento politico ma «un richiamo ai valori fondanti della nostra democrazia».

Mattarella terrà una lectio «sul valore della Repubblica in quanto tale e in un contesto europeo: è chiaro che fare questo nel settantesimo anniversario della Repubblica e dell'accordo Degasperi – Gruber per quanto ci riguarda sarà un ragionamento di alto profilo anche con riferimento non ai contenuti ma al contesto nel quale l'autonomia speciale ha potuto svilupparsi, che è quello di un'Italia repubblicana e di una visione di Degasperi che legava la questione dell'autonomia alle dinamiche della Repubblica ma anche dell'Europa fin dall'inizio. Non mi aspetto quindi un intervento di tipo politico sui temi dell'autonomia e del referendum costituzionale».

Nessuna “spinta” all'autonomia dal Quirinale, ma una presenza oggi molto importante: «Che il presidente sia in Trentino a una lectio degasperiana in occasione di due anniversari così importanti è già di per sé molto significativo. Si tratta di un lectio, non di un intervento di carattere politico. Avremo anche modo di salutarlo, senza avere la pretesa di affrontare un incontro istituzionale ad alto livello. Ma il presidente non si muove mai a caso, bensì sulla base di presupposti precisi».

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