Escursionisti disorientati dal divieto 

In tanti hanno cambiato meta. Sui social fioccano i commenti: «Un peccato, nel ponte di carnevale e con le scuole chiuse»


di Gianluca Filippi


TRENTO. «Ma come, area sequestrata? Un attentato?». Era una bella giornata, ieri in Panarotta.

Un avvocato di Pergine ( in accordo omettiamo il suo nome) voleva andare sulle piste con la famiglia. Come molti è dovuto tornare sui propri passi. «Una scelta inspiegabile- ha detto- vista la giornata e il ponte di Carnevale. Ieri (sabato) ho sciato tutto il giorno con mio figlio ed ho pensato a quanto sia bella questa montagna e sicura rispetto ad altre dove, quest’anno, ci sono stati anche degli incidenti mortali». Come lui, in tanti ieri hanno scelto un’altra meta, dopo aver appreso del sequestro dell’area. «Siamo venuti qui perché in Panarotta non si poteva andare», ha spiegato un escursionista che nel pomeriggio ha riparato sulle piste del Bondone. Parecchie persone sono rimaste sorprese dal fatto che su quell’area sequestrata non si potesse passare nemmeno a piedi. I più hanno trovato gli operatori della società all’inizio della strada degli Assizzi, altri all’inizio dell’accesso alla montagna sulla strada che sale da Levico Terme. Venivano informati che l’accesso all’area era impedito anche a piedi o con sci d’ alpinismo da una rete posta all’entrata. Chiusi i parcheggi superiori. La gente che ieri mattina era in Panarotta si presentava così: sorpresa e attonita, mentre si aggirava per il parcheggio sconsolata e arrabbiata. Nei giorni scorsi i lavori per togliere i cannoni e mettere in sicurezza le piste con materassini e reti ai bordi delle piste. Sembrava andasse tutto bene. Inaccessibile solo la strada di collegamento per Malga Rigolor, chiusa dal giorno del tragico incidente in cui perse la vita il poliziotto di Sant’ Orsola Bruno Paoli. Morì a 48 anni battendo la testa sulle rocce dopo essere uscito di pista. Era il 23 gennaio. Negli alberghi della Panarotta, i turisti stranieri, ieri, pareva avessero preso atto della situazione senza troppo scompiglio. La settimana però è lunga. Dovranno andare in Bondone o a Lavarone, per poter sciare, se intendono usare lo skipass già acquistato. Tra i perginesi saliti in Panarotta, i commenti sui social per dire «peccato, piste e neve meravigliosa». «Impatti negativi anche per attività economiche e noleggio, maestri di sci». Così dalla pagina fb del sindaco di Pergine. «Peccato per questo week end e i due giorni di carnevale con le scuole chiuse». «Chiudere a carnevale equivale a decretare un bilancio fallimentare per la stagione».













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