Entri al Muse e riparti in bicicletta

Al museo arriva il noleggio in collaborazione col negozio «Prestabici». Un biglietto comprenderà due ore di utilizzo


di Daniele Peretti


TRENTO. Un unicum a livello mondiale, è questa la caratteristica dell'iniziativa del noleggio biciclette al Muse. Il direttore Michele Lanzingher spiega: «Non esiste altro museo al mondo che abbia al suo interno la possibilità di noleggiare una bicicletta per visitare la città. Una sorta di turismo ecologico culturale che sarà la novità della prossima estate». Non solo. E' allo studio un biglietto d'ingresso al Muse che comprenda anche il noleggio della bicicletta per due ore, considerate sufficienti per visitare la città. Le altre opzioni sono la mezza giornata, la giornata intera e la due giorni.

L'idea è venuta a Dimitri Tambosi, titolare del negozio «Prestabici» che in via Canestrini in piena zona universitaria, noleggia biciclette da cinque anni. «L'idea iniziale era quella di dare assistenza, ma anche la possibilità agli studenti di muoversi in bicicletta. L'iniziativa è cresciuta nel tempo, parallelamente al turismo in bicicletta, praticato da un numero sempre maggiore di stranieri, ma anche da molti italiani». L'abbinamento col Muse - spiega Dimitri - è una conseguenza del suo trovarsi sulla pista ciclabile.

Così dietro il palazzo delle Albere, allo sbocco del sottopasso che collega via Giusti col Muse, è stato aperto il punto di noleggio. «Il terreno ci è stato dato dal Muse in comodato d'uso gratuito ed è qui che trasferiremo la nostra attività di noleggio che trova una cornice ideale: potrà essere una valenza in più nell'offerta museale; e se noi intercetteremo i visitatori del Muse, il Muse stesso potrà fare altrettanto con i nostri cicloturisti». Purtroppo il “Prestabici museale” da quando ha aperto non ha incontrato i favori del tempo. Ieri era prevista l'inaugurazione ufficiale con un maxi noleggio di cento biciclette, che c'è stato lo stesso nonostante la giornata inclemente. Erano tre classi dell'Istituto Tecnico Bonelli di Cuneo, in gita scolastica in Trentino da mercoledì: «Siamo a Trento per iniziare il percorso di celebrazione del centenario della Prima Guerra Mondiale, secondo il progetto biennale proposto dall'Unesco» - raccontano gli studenti. E gli insegnanti Carlo Olivero, Fabrizio Gardinelli e Manuela Mareglie spiegano: «In questi giorni siamo andati a visitare i forti e le trincee della Vallarsa, Forte Belvedere, il Museo della Guerra di Rovereto e la Campana dei Caduti. Cosa ci ha colpito di più? Il fatto che il ricordo della prima guerra mondiale non è di parte, ma obiettivo. Tanto che l'idea che se ne ricava, non è quella di un austriaco nemico, ma di un comune altrettanto sfortunato compagno, di una tragedia». E le cento biciclette rigorosamente allineate ad alto rischio di caduta a domino, erano un gran bel colpo d'occhio. Colori diversi, ognuna col casco appeso al manubrio aspettavano solo di essere inforcate da cento studenti che non davano l'idea di avere una gran confidenza con i pedali. Il primo problema il casco, che nessuno voleva indossare. Poi la paura del cosa potrà essere una pista ciclabile: «Ma si va in doppio senso? Ci sono altre persone?» - le domande più frequenti da parte degli studenti. Accompagnatori e professori li hanno divisi per classi e raccolti in gruppi di venti e sono partiti. Sorpresa. Non in bicicletta, ma spingendola a piedi fino all'esterno dell'area del Muse. Nel pomeriggio gli studenti sono partiti alla volta di Cuneo. «Normalmente saranno a disposizione settanta di biciclette – conclude Dimitri – ed il noleggio sarà aperto tutti i giorni dalle 9,30 alle 12,30 ed dalle 14 alle 18,30».













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