Ecomobili, strada vicina al capolinea

Usate da un cittadino al giorno. I gestori: «Batterie in calo e mezzi obsoleti»


Luca Marognoli


TRENTO. A neppure cinque anni dal lancio, si è esaurito l'entusiasmo verso le ecomobili del Comune. Esaurito come le batterie dei 10 veicoli, 4 pick-up e 6 quattro posti, che per evitare rischi di lasciare i cittadini a piedi Trentino Mobilità mette a disposizione ormai di un solo utente al giorno (il tempo di utilizzo massimo è due ore). Ma i trentini alle auto elettriche non si sono mai appassionati. Se entusiasmo c'era stato, infatti, lo aveva avuto solo Palazzo Thun, al quale era parsa una buona idea quella di offrire ai cittadini l'opportunità di usare gratuitamente dei veicoli a batteria che permettessero il parcheggio libero sulle strisce blu e l'ingresso nella zona a traffico limitato. Il ragionamento non era sbagliato: alla base c'era un fine "educativo", cioè l'incentivo rivolto agli automobilisti a lasciare il mezzo privato in un garage posto sulla cintura urbana (il parcheggio Duomo al secondo piano del condominio Finestra sull'Adige, in Sanseverino) ma a due passi dal centro. La risposta dei cittadini, però, è sempre stata timida e sicuramente non hanno giocato a favore delle ecomobili né il loro aspetto quasi caricaturale né la scarsità delle loro prestazioni: velocità massima di 40 all'ora e, soprattutto, l'impossibilità a superare una pendenza del 15-20%, il che impediva anche solo pensare ad una spedizione verso le "vette" di Povo o Cadine. Marco Cattani, direttore di Trentino Mobilità, non nasconde le sue perplessità: «La media è di un prelievo al giorno per ogni auto, anche perché abbiamo dei vincoli tecnici oggettivi: possiamo caricarle solo la notte (non devono esserci altre macchine intorno), inoltre le batterie stanno diventando un po' vecchie e l'affidabilità è ridotta. Per questo motivo è il caso di darle a noleggio una sola volta al giorno. Senza considerare che sono delle derivazioni dei caddy da golf, con una carrozzeria in plastica». Secondo Cattani per evitare che le ecomobili raggiungessero così presto il capolinea, l'amministrazione avrebbe dovuto prendere un'altra strada. «La loro introduzione era stata una decisione del Comune, che aveva avuto le auto dalla Fondazione Caritro per fare un esperimento di mobilità leggera. Il problema è che questo non è stato accompagnato da alcuna modifica nella regolamentazione dell'accesso alla Ztl. L'idea iniziale era che i permessi provvisori - quelli concessi una tantum a chi vuole andarsi a comprare gli sci da Sportler, per fare un esempio - fossero tariffati. Questo non è stato fatto, quindi l'ecomobile è rimasto uno strumento con minore valenza: quasi un gadget». Seppure in rare circostanze, dal luglio 2006 a oggi i veicoli sono stati usati da circa 2 mila persone, «in gran parte da studenti stranieri privi di veicolo proprio». Su cosa puntare in alternativa? «Se ci fossero fondi, meglio investire sul car sharing».

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