L’INTERVENTO

Ecco il “nuovo” rifugio Maranza: micropali di 6 metri contro il cedimento

Conclusi i lavori di consolidamento. Restano da completare solo le sistemazioni esterne



TRENTO. A causa di un cedimento del terreno imprevisto, dovuto anche a infiltrazioni d'acqua nelle fondamenta nel corso degli anni, il servizio Edilizia pubblica del Comune nei mesi scorsi ha avviato i lavori di consolidamento del rifugio Maranza. Per arrestare i cedimenti, è stato necessario installare lungo il lato ovest del rifugio una serie di micropali lunghi 6 metri che, superando lo strato di riporto sotto le fondazioni, trasferiscono i carichi verticali al sottostante banco di ghiaia addensata.

Il dissesto statico ha inevitabilmente coinvolto le murature verticali, i pilastrini in legno, i serramenti e i rivestimenti della facciata ovest del rifugio, il sovrastante solaio destinato a terrazza, i parapetti e altre opere di finitura. Per questo, insieme alle opere di consolidamento, sono stati eseguiti anche altri interventi: la sistemazione delle murature verticali (in laterizio portante) della porzione ovest dell’edificio, la rimessa a piombo di tutti i fori finestra e porta-finestra coinvolti dal dissesto, il rifacimento della piccola porzione di solaio aggettante dalla terrazza e dei sottostanti pilastrini in legno, la sostituzione dei rivestimenti in legno della facciata ovest che sono stati demoliti e rifatti in legno della stessa tipologia e dimensione di quelli attuali, recuperando, ove possibile, il materiale esistente.

È stato sostituito anche il pavimento della terrazza e la relativa sottostruttura in legno ormai marcia. A cura e spese della Azienda Forestale, è stata realizzata una nuova sottostruttura in alluminio modificando anche la direzione di posa delle doghe, così da facilitare lo smaltimento delle acque meteoriche e le operazioni di pulizia. Sempre l'Azienda Forestale ha posato un nuovo pavimento realizzato con doghe in composito (miscela di fibre di legno e polimeri) con finitura simile al legno invecchiato. La nuova pavimentazione della terrazza, più stabile e resistente della precedente in legno, richiederà certamente minore manutenzione, semplificando gli aspetti gestionali di una delle parti più utilizzate del rifugio.

È stato sostituito anche il parapetto della terrazza, non più regolamentare, con un nuovo parapetto in legno in linea con le nuove normative in materia. Quest'intervento ha un'importanza notevole perché la terrazza è spesso affollata in quanto ospita feste e concerti.

Il progetto dell'intervento è stato redatto dall'ingegner Alfonso Dalla Torre. I lavori, realizzati dall'impresa Pederzolli Dino e Ampelio Srl di Cavedine, sono iniziati il 5 ottobre e terminati il 19 dicembre scorso. La direzione lavori è stata curata dall'architetto Nicola Predelli e dalla geometra Francesca Zanotelli del servizio Edilizia pubblica, con la collaborazione per la parte strutturale, del progettista Dalla Torre. Il geometra Andrea Fadanelli dell’Azienda Forestale ha seguito la parte relativa alla pavimentazione della terrazza.

Restano da completare solo le sistemazioni esterne che, non inficiando il pieno utilizzo della struttura, saranno eseguite in primavera a cura e spese dell’Azienda Forestale non appena l’abbondante coltre di neve si sarà sciolta.

Il costo dell'intervento ammonta a 162 mila euro compresi gli oneri aggiuntivi a causa della pandemia da Covid-19.













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