Due agenti «cerca-fondi» a Bruxelles

La Provincia assume incaricati di reperire risorse. Una Facoltà di agraria nata da Fondazione Mach e Centro Laimburg


di Luca Marognoli


TRENTO. Ugo Rossi manda due “agenti” a Bruxelles con la missione speciale di reperire finanziamenti europei. Due quadri giovani ma con esperienza maturata nel privato, già selezionati e che entreranno in servizio a breve, ha spiegato il governatore ieri facendo un “briefing” con la stampa di un'ora e mezza in cui ha parlato a ruota libera delle principali partite da affrontare dopo la pausa estiva (è in partenza per una vacanza negli States). «Anche la Provincia affinerà la sua organizzazione per garantire relazioni internazionali di alto livello», ha aggiunto il presidente della giunta, annunciando di voler puntare sempre più sull'internazionalizzazione. Il momento è propizio, anche perché il Trentino in autunno assumerà la presidenza dell'Euregio, un compito che intende affrontare al meglio, spingendo «per potenziare le alleanze in chiave di regione europea» con un'attenzione particolare posta sui temi ambientali.

Il Gect (Gruppo europeo di cooperazione transfrontaliera) a trazione trentina «chiederà con forza allo Stato la garanzia dei finanziamenti per il tunnel del Brennero» da un lato, e premerà l'acceleratore sulla ricerca dall'altro. Un progetto concreto c'è già ed è un'alleanza scientifica tra Fondazione Mach e Centro di sperimentazione di Laimbung, nel campo dell'agricoltura, che in collaborazione con l'Università di Innsbruck ne farebbe un punto di riferimento didattico in grado di attrarre studenti anche dal Tirolo, «dando senso all'Euroregione anche in termini di servizi ai cittadini». Agricoltura ma anche produzione in maniera sostenibile, seguendo la strada indicata dall'Expo di Milano, dove il Trentino come noto è presente in forze. Il governatore non è entrato nel dettaglio, ma non ha escluso che possa trattarsi di una facoltà universitaria, dove si possano condividere le conoscenze approfondite che San Michele ha acquisito in questo campo.

Il Trentino sta anche lavorando perché sia collocato a fianco del proprio ufficio la sede della Macroregione alpina, che ha appena avuto l’imprimatur della Commissione europea. Anche qui, come nel caso dell’Euregio, la Provincia vuole far valere il proprio peso e beneficiare delle sinergie in materia di scambi culturali e linguistici, oltre che investire nell’impiego delle nuove tecnologie nel vivere alpino (anche con progetti europei per il sostegno di start-up).

Per quanto riguarda le riforme, a proposito di quella statutaria, Rossi ha confermato la volontà di un percorso «più leggero di quello adottato dall'Alto Adige, ma che andrà nella stessa direzione e che sarà una commissione consiliare ad hoc a costruire, insieme alla giunta. Commissione che sarà l'espressione del collegamento con la società civile e le categorie economiche. C'è totale sintonia con la Provincia di Bolzano - ha aggiunto - e ho parlato con Kompatscher: prevediamo una leggina regionale di collegamento dei due provvedimenti dei rispettivi contesti provinciali, con lavori che potremmo completare per la fine dell'autunno». Altro percorso in via di completamento è quello del tavolo governativo delle autonomie speciali, con le clausole di salvaguardia nel percorso di riforma istituzionale, «da far valere per nobilitare le norme di attuazione» ha ribadito, ma qui «entrano in gioco i parlamentari regionali - ha evidenziato - quindi ci saranno dei passaggi a Roma. Potremmo cercare di avere pronto un disegno di legge costituzionale per l'autunno, ma i tempi non li possiamo determinare del tutto noi».

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