Dentisti «sociali» per i meno abbienti

Nasce una cooperativa senza fini di lucro. Tariffe calmierate per pazienti con Icef tra 0,20 (massimo di legge) e 0,25


di Rinaldo Cao


TRENTO. Caso unico in Italia di dentisti associati in cooperativa sociale senza fine di lucro. Si chiama fiDente la cooperativa che ha deciso di erogare cure odontoiatriche ad una vasta fascia di utenza che per contingenze economiche ne è ancora esclusa oppure per le stesse ragioni è indotta a migrare all’estero il fine settimana con profonda lesione del diritto di “normalità di cura”, che dovrebbe essere garantito a tutti i cittadini. L’eccezionale esperienza, destinata ad avere un forte radicamento in tutte le valli, è stata presentata ieri mattina nella sala consiglio della Federazione trentina delle cooperative dal presidente Diego Schelfi che l’ha tenuta a battesimo. Ad illustrarne le finalità generali ed i progetti di “fiDente” è stato il suo presidente, il dottor Massimo Corradini, un dentista trentino che ormai da anni ha imboccato la strada dell’odontoiatria sociale. «Siamo partiti dalla presupposto – ha esordito Corradini - che le cure dentali di qualità costituiscono un diritto inalienabile della persona, a cui devono poter accedere anche quanti sono socialmente deboli per patologie, età, condizione economica». Per raggiungere questo obiettivo la cooperativa è pronta a garantire tutte le cure dentistiche, anche quelle erroneamente considerate differibili, come le riabilitazioni con ponti e corone, ad un’utenza, che comprende un vasta fascia di popolazione, che è poi quella più colpita dalla crisi economica, ovvero anche le famiglie trentine che ora fanno fatica ad andare avanti. «Sono sempre di più – ha sottolineato Corradini - i soggetti che, non certo per negligenza culturale, trascurano sistematicamente le cure dei denti o che sono destinati ad alimentare quell’odioso fenomeno dell’indebitarsi per affrontare le cure odontoiatriche».

“fiDente” ha predisposto un protocollo, denominato “Progetto Icef superiore 0,2”, che qualsiasi titolare di un ambulatorio dentistico può sottoscrivere, associandosi così alla cooperativa ed impegnandosi ad applicare un tariffario calmierato ai pazienti con un indice Icef compreso tra 0,20 e 0,25. Concretamente le tariffe che vengono praticate agli aventi diritto contengono risparmi compresi tra il 20 ed il 40 per cento, rispetto a quelle praticate dal mercato. Mentre resta confermato nello 0,20 l’indice fissato dalla legge provinciale 22 del 2007. Vale la pena di sottolineare che è stata questa legge sei anni fa a estendere i livelli essenziali di assistenza in campo dentistico, venendo incontro alle esigenze dei cittadini più deboli che presentavano un Icef odontoiatrico dello 0,20. Ma ora anche per effetto della crisi e del conseguente impoverimento sociale sta crescendo sia il numero di cittadini ricompresi nelle prestazioni odontoiatriche a tariffario agevolato, che il numero di famiglie escluse dall’intervento pubblico (la Provincia spende ogni anno con la legge 22 circa 13.500.000 euro) e nell’impossibilità di accedere alle cure a pagamento dispensate negli ambulatori privati.

Con l’avvio di fiDente sono state ulteriormente rafforzate le economie di scala, destinate ad ottenere sempre maggiori risparmi nell’ambito di un progetto di qualità certificata, e rafforzata anche l’integrazione di competenze tra dentisti, igienisti dentali, odontotecnici e fornitori di materiali e servizi. «Questo è il tempo di mettersi insieme - ha commentato il presidente Schelfi -. Faremo la nostra parte affinché questa esperienza possa incrociarsi con altre realtà cooperative, come Cooperazione Salute e l'Upipa, che riunisce le case di riposo». Analogo concetto è stato affermato dall’assessore Franco Panizza, mentre Livia Ferrario, dirigente del Dipartimento lavoro e welfare della Provincia, ha espresso a nome dell’assessore Rossi l’auspicio che oltre alla cooperativa che aggrega i dentisti possa nascere in Trentino un’iniziativa che associ i medici di medicina generale.

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