il raid

Danneggiata l’auto dell’assessore Zeni

Distrutto nella notte il lunotto posteriore. Lui: «Sono amareggiato, c’è chi invece di parlare chiaro colpisce nell’ombra»



TRENTO. Fra tutte le auto parcheggiate nella via di Tenna, l’unica danneggiata è la sua, la Nissan dell’assessore provinciale alla salute Luca Zeni. Lui cerca di minimizzare «mi auguro che sia stato un vandalismo», ma ieri mattina quando è sceso in strada e si è accorto del lunotto posteriore ridotto in frantumi aveva pensato ad altro.

A un gesto intimidatorio o comunque ad un gesto con la chiara finalità di colpire proprio lui e, forse, quello che rappresenta. Un sentimento che ha messo nero su bianco in un post su Facebook.

«Trovare l'auto parcheggiata davanti a casa con il vetro in frantumi amareggia molto. Non tanto per il danno economico, ma per quello morale, perché significa come, purtroppo, esistono anche da noi persone che non stanno bene con loro stesse e invece di parlare alla luce del sole, devono prendersela con una macchina di notte». Insomma in quel danneggiamento lui stesso vedeva la mano di chi invece di scegliere la strada del dialogo - magari serrato, magari dai toni forti - aveva deciso di agire di nascosto. E di usare un gesto violento.

Nel pomeriggio, a qualche ora dalla scoperta di quanto accaduto, i toni dell’assessore erano meno definitivi. «Mi auguro che si sia trattato di una ragazzata - spiegava - di un atto di vandalismo fine a se stesso. Secondo me non c’era assolutamente l’intenzione di rubare e lo dico per due ragioni. La prima è che all’interno della macchina non c’era proprio nulla da portare via, e questo era evidente, e la seconda è che ad essere colpito da un sasso o da qualcosa del genere è stato il lunotto posteriore. Se uno deve rompere un finestrino con l’intenzione di entrare nell’auto, lo fa con uno di quelli laterali».

Una ragazzata, dunque, anche se resta il fatto che l’unica auto che è stata danneggiata è quella dell’assessore. E in una realtà piccola come è quella trentina, è facile che chi ha interesse a saperlo, sappia che auto guida Zeni. «Viviamo in un gruppo di case una vicina all’altra - spiegava sempre ieri Zeni - e non abbiamo parcheggi interni o riservati, ma le auto vengono lasciate all’esterno». E così aveva fatto anche sabato sera l’assessore. Un parcheggio regolare, la Nissan non dava fastidio a nessuno. Tutto normale, tutto a posto. L’imprevisto nella notte ha preso la forma di un sasso o di una mazza. Un oggetto al quale dare forza sufficiente per rompere il lunotto dell’auto.

Zeni era stato vittima di un episodio simile nel 2015. In quel caso ad entrare in azione era stato un ladro che aveva spaccato un finestrino dell’auto parcheggiata per portar via cellulare e portafoglio.













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