Da tutta Italia per salvare le capre

Pioggia di email contro l'ordinanza di Mattei: municipio sotto assedio



ARCO. Basta striscioni, megafoni e sit-in nelle piazze. La protesta abbandona i vecchi rituali, tanto cari ai nostalgici sessantottini, e si mette al passo con la modernità dei nostri tempi, condizionati dal dilagare della tecnologia e dell'informatizzazione. Se ne è avuta una dimostrazione tangibile in occasione degli ultimi referendum e lo stesso è accaduto, su scala minore, ieri ad Arco dove il popolo di Internet si è scagliato contro la decisione dell'amministrazione comunale di abbattere le capre selvatiche che pascolano tra i boschi di Laghel.

La protesta è scaturita dopo che il consigliere comunale del Patt Stefano Bresciani ha chiesto lumi sull'ordinanza di uccisione delle capre selvatiche - sei, sette capi avvistati nell'olivaia sopra Arco - firmata dal sindaco Mattei per motivi di carattere sanitario e di sicurezza (un arcense avrebbe lamentato la caduta, sopra la propria abitazione, di alcuni sassi in seguito al passaggio degli animali). Contro l'ordinanza si è subito scagliata la Lav, che ha minacciato di ricorrere alle vie legali, e poi qualche animalista più sensibile della zona, tra cui il torbolano Carlo Miorelli.

Allo scoccare della mezzanotte, fra giovedì e venerdì, è scattata la rappresaglia su Internet. Un attacco massiccio e premeditato che ha finito per gettare nel panico gli uffici municipali, messi letteralmente sotto assedio. Nessuna marcia su piazza 3 Novembre ma un fuoco incrociato, incessante ed infinito di email, inviate all'indirizzo del sindaco Paolo Mattei, della sua giunta e della presidenza del consiglio (per conoscenza anche a Bresciani). A metà mattina erano oltre 500 le lettere di protesta scaricate dai computer, frutto evidentemente di un passaparola fra gli animalisti di tutta Italia. Unanime la richiesta di un immediato ritiro dell'ordinanza ma qualcuno si è spinto anche oltre, individuando delle possibili alternative per risolvere il problema. In alcune, infine, si è persino minacciato di ricorrere all'intervento di Striscia la Notizia.













Scuola & Ricerca

In primo piano