Da ex Cofrut a Maso Bellavista Obiettivo: «Riqualificare» 

Mattarello. Via libera del consiglio alla variante al piano regolatore. La richiesta al Comune è di recuperare strutture abbandonate e aree dismesse. E agevolare le aziende agricole


Gino Micheli


Mattarello. Con il voto unanime dei 6 consiglieri presenti (Alessandro Nicolli ha lasciato l’aula per conflitto d’interessi) il consiglio circoscrizionale, ha espresso parere favorevole alla variante 2019 al Piano regolatore generale del Comune di Trento, presentando un documento di osservazioni dal titolo: “Il Prg che vorremmo per i cittadini di Mattarello”. Nella premessa sostiene che: “Il Prg debba puntare alla salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio attraverso il riuso, la trasformazione e la riqualificazione dei volumi o dei terreni che non sono più adeguati ad un moderno utilizzo e crede che sia necessaria una visione generale delle grandi opere previste od ipotizzate sul nostro territorio (Valdastico, Tac, area ex caserme) per poterne valutare con anticipo le ricadute in termini di disagi o necessità di adeguamento dei servizi”.

Queste le richieste: riclassificare l’area ex Cofrut (dismessa dal 2011), da D1b (zona produttiva del settore secondario esistente e di completamento di livello locale) a D11 (zone miste esistenti e di completamento) o altra destinazione da valutare con la proprietà al fine di permettere di attrarre capitali per una riqualificazione urbanistica dell’intero comparto. Adeguare la destinazione urbanistica della zona “Maso Bellavista” che permetta il recupero delle strutture abbandonate (di proprietà comunale) e vada nella direzione migliore per favorire eventuali permute che diano “nuova vita” ad uno dei posti più suggestivi di Mattarello. Riclassificare l’area classificata come TP, antistante i magazzini ex Cofrut ed il cavalcavia in via della Cooperazione o, nel caso siano ancora necessari alla futura realizzazione della metropolitana di superficie, valutarne l’esproprio in tempi brevi; riclassificare anche i terreni agricoli circondati da edifici, attraverso perequazioni o accordi urbanistici tra privati e amministrazione. Ripensare le zone di lottizzazione sul territorio che non hanno trovato l’accordo dei proprietari al fine di realizzare le opere pubbliche previste in fase di perequazione. Valutare le richieste dei privati finalizzate a trasformare aree anche a destinazione agricola, ma già fortemente antropizzate (per la presenza di tettoie o vecchi volumi fatiscenti) dando la possibilità di edificare a bassa volumetria o trasformare i fabbricati altrimenti abbandonati. Dare la possibilità alle aziende agricole di poter acquisire magazzini in aree produttive (fruendo degli sgravi fiscali previsti per il settore agricolo) per recuperare aree produttive dismesse e diminuire l’edificazione agricola nelle stesse aree.













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