«Cristo Pensante, i turisti hanno danneggiato i sentieri»

Il Piano del parco di Paneveggio: via le tracce create dalla folla, si deve salire solo sulla via principale



FIEMME E PRIMIERO. L’aumento esponenziale dei visitatori al Cristo Pensante ha provocato una serie di problemi, al punto da compromettere l’integrità ambientale dell’area. Così si legge nel Piano del Parco di Paneveggio, pubblicato nei giorni scorsi, che dedica alla vetta del Castellazzo (dove appunto è stata installata la statua del Cristo)una delle tante “misure di conservazione” previste per l’area tutelata, con interventi sui sentieri.

Nelle ultime estati i visitatori saliti sul Castellazzo erano stati oltre 25 mila a stagione e sul fronte ambientalista si erano già registrate polemiche per l’iniziativa turistico-religiosa. E ora il Parco vuole intervenire per evitare l’eccessivo calpestio, i danni ai pascoli e la continua formazione di una serie di “sentieri secondari che stanno compromettendo l’integrità ambientale della zona”.

Ma come intervenire? «Con la sensibilizzazione dei turisti sulle tematiche ambientali, con la razionalizzazione dei sentieri e con l’eliminazione delle nuove tracce di sentiero venutesi a creare recentemente». Si ipotizza inoltre di consentire la percorrenza dell’area esclusivamente sul sentiero principale di accesso alla vetta dove c’è la statua.

Ma la vetta del Castellazzo non è l’unica area che preoccupa i responsabili del Parco: nel nuovo piano infatti è citata anche l’area dei laghetti di Colbricon dove “appare importante limitare la frequentazione dei turisti a spazi ben definiti”. In particolare il piano prevede di “razionalizzare la fruizione turistica che dovrà mantenersi sui sentieri e sulla riva meridionale del lago superiore”. Naturalmente questi sono gli obiettivi fissati dal Parco, ma bisognerà trovare un modo per applicare questi principi tenendo conto dei diversi interessi.













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