Consiglieri, via la diaria per i viaggi politici

Allo studio un pacchetto di proposte: niente rimborso per le sedute d’aula Pubblicazione delle spese: sì dei capigruppo, ma si farà solo per il futuro


di Chiara Bert


TRENTO. Un consigliere in viaggio per mandato politico oggi riceve, oltre ad un rimborso chilometrico (fino a 6 mila chilometri l’anno), anche una diaria di 109 euro lordi (82 netti) e 181 euro di rimborso per il pernottamento (che salgono a 232 se il viaggio è all’estero), fino a un massimo di 25 giorni all’anno. Se passerà la proposta di nuovo regolamento, la diaria scomparirà. Così come verrà meno il rimborso di 26 euro per la partecipazione alle sedute del consiglio per i consiglieri che risiedono fuori Trento (37 euro se la riunione si protrae oltre le 19).

Sono due delle ipotesi di lavoro emerse ieri dal confronto tra i capigruppo del consiglio provinciale sul tema dei fondi dei gruppi e della trasparenza delle spese. Gli uffici di Palazzo Trentini sono già al lavoro per stendere una proposta che mercoledì prossimo il presidente del consiglio Bruno Dorigatti presenterà ai capigruppo. La parola d’ordine è decidere in tempi rapidi per dare un segnale chiaro all’opinione pubblica: il nuovo regolamento sugli interventi a favore dei gruppi dovrebbe andare in aula entro un mese.

Ieri la discussione tra i rappresentanti dei gruppi è durata più di due ore. Non sono state assunte decisioni e da parte di tutti si è voluto sottolineare che per quanto riguarda l’utilizzo del denaro pubblico a disposizione dei partiti, il Trentino non è lontanamente paragonabile al Lazio, che il consiglio si è già dotato di un regolamento e che le prescrizioni sono state rispettate. «C’è però la consapevolezza - ha detto a inizio incontro il presidente Dorigatti - che le regole attuali non rispondono del tutto alla richiesta di trasparenza acuita dai fatti accaduti in altre Regioni». Dorigatti ha proposto di costituire un gruppo di lavoro incaricato di stendere le modifiche al regolamento, ma per accelerare i tempi si è preferito dare mandato al presidente di elaborare una proposta che abbia due obiettivi: contenere i costi e aumentare la trasparenza.

Indennità di trasferta.

Dopo la decisione dell’ufficio di presidenza di dimezzare il fondo per le consulenze, l’orientamento dei capigruppo è quello di eliminare le indennità di trasferta. Si tratta dei 109 euro (lordi) che oggi un consigliere riceve quando va in viaggio per mandato politico, la voce più generica sotto la quale possono annidarsi abusi. Ai consiglieri rimarrebbero i 6 mila chilometri all’anno di rimborsi chilometrici e i 181 euro di rimborso per il pernottamento. Per tutto il resto dovrà bastargli l’indennità di 5.950 euro al mese (che calerà a 5.435 dalla prossima legislatura). Sui rimborsi c’è stato ieri un botta e risposta a distanza tra la Uil e Dorigatti. «Per risparmiare sui costi sarebbe sufficiente acquistare in leasing qualche auto da mettere a disposizione dei consiglieri, anzichè avvallare rimborsi di 15 mila chilometri all’anno», ha attaccato il segretario della Uil Ermanno Monari. Dorigatti ha risposto che nel 2011 per i viaggi politici il consiglio ha speso 79.331 euro, i consiglieri hanno usufruito solo del 10,16% del plafond massimo previsto per le diarie e del 66,47% di quello per i rimborsi chilometrici.

Rendicontazione obbligatoria e bilancio più dettagliato. Per vincolare di più le spese (che oggi sono annacquate in voci generiche come «spese di rappresentanza» e «altre spese») si proverà a rendere più dettagliate le voci del bilancio dei gruppi (che oggi sono 8): cancelleria, telefono, pranzi e cene. Via libera alla conservazione delle ricevute e a forme di certificazione dei bilanci (Firmani, Idv, avrebbe voluto che si mettessero su internet gli estratti conto).

Pubblicazione dei rimborsi. Sull’altro tema caldo di questi giorni, la pubblicazione delle spese sostenute dai gruppi e dei rimborsi chiesti dai consiglieri, l’orientamento è di rendere pubblici i dati sui rimborsi ma solo pro futuro, quando entreranno in vigore le nuove regole del gioco. Restano invece coperte da privacy le spese sostenute fin qui. Forzare su questo punto avrebbe messo a rischio l’intero accordo.

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