Congresso Pd, i big trentini con Renzi

Da Gilmozzi a Tonini, Nicoletti, Zeni, Ferrari, Civico, Maestri. La minoranza prende tempo: Manica orientato su Orlando


di Chiara Bert


TRENTO. L’auspicio di Bruno Dorigatti - il Pd trentino non si schieri al congresso in nome di un progetto territoriale più largo - cade nel vuoto. I big provinciali si schierano eccome, e in vista delle primarie del 30 aprile qualcuno ha già firmato a sostegno di uno dei tre candidati alla segreteria. Un dato è già chiaro: la maggior parte degli esponenti di spicco punta ancora sull’ex premier e segretario uscente Matteo Renzi.

Ieri alle 12.30 si sono chiusi i termini per sottoscrivere le candidature da parte degli iscritti: 119 le firme raccolte per Renzi, 22 quelle per il ministro della giustizia Andrea Orlando, solo 2 quelle per il governatore della Puglia Michele Emiliano. Entro il 10 aprile andranno presentate le liste locali (per l’assemblea nazionale) collegate ai candidati alla segreteria, che saranno liste bloccate in base al risultato delle primarie.

Per Renzi. Renziano, non da oggi, è il segretario del Pd trentino Italo Gilmozzi: «Come segretario non farò comizi in campagna elettorale - spiega - ma sostegno Renzi». Scontato il sostegno all’ex presidente del consiglio da parte dell’ala renziana del partito: il senatore Giorgio Tonini (che fa parte della segreteria uscente del Pd), Elisa Filippi (membro della direzione nazionale), Luigi Olivieri (che fa parte del coordinamento provinciale). Tra i membri della giunta provinciale sono schierati con Renzi gli assessori Luca Zeni e Sara Ferrari («Senza nessun dubbio», precisa). Non ha ancora ufficializzato il vicepresidente Alessandro Olivi, che è però fortemente orientato ad appoggiare l’ex segretario: «Renzi è una risorsa che non va bruciata ma da parte sua mi aspetto una proposta che sia più aperta e di chiara impronta progressista». Tra i consiglieri ha firmato per Renzi anche la consigliera Lucia Maestri, che qualcuno nella minoranza sperava alla fine scegliesse Orlando.

Meno scontata la scelta del deputato Michele Nicoletti, da sempre vicino a Rosy Bindi, che nel 2013 aveva votato per Pippo Civati: «Visto lo statuto del Pd, dove la carica di segretario coincide con quella di candidato premier, considero Renzi la risorsa migliore che il Pd ha da spendere nella futura campagna elettorale. È una candidatura sostenuta da un fronte composito tra cui ci sono per esempio Martina, Fassino, Pittella. Pur riconoscendo il valore degli altri candidati a partire da Orlando, mi sembra che la sua visione di Pd si adatti a una realtà proporzionale, che non è il mio orizzonte». Sulla stessa linea di Nicoletti c’è il consigliere provinciale Mattia Civico.

La minoranza. Più incerto il posizionamento della minoranza del partito. Bruno Dorigatti non si schiera, il capogruppo provinciale Alessio Manica quasi sicuramente sosterrà Orlando, mentre Elisabetta Bozzarelli, già sostenitrice di Renzi, spiega che «aspetterà di leggere le mozioni e di vedere che ragionamento farà Renzi rispetto a un partito più di centro». Con Orlando al momento ci sono il capogruppo in Comune a Trento Vanni Scalfi e alcuni giovani, Andrea La Malfa (membro della segreteria e presidente Arci), Gabriele Hamel (segretario a Riva), Vera Rossi. Ancora indecisa la consigliera Violetta Plotegher.

Borgonovo non si schiera. Non dirà per chi vota Donata Borgonovo Re, preferendo tenere una posizione ecumenica visto il suo ruolo di presidente del partito.

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