Comune, più efficienza ma riducendo i costi

Il sindaco Andreatta presenta il Piano di miglioramento per i prossimi 5 anni. «Il 12% della spesa in meno per il personale, ma la qualità non sarà intaccata»



TRENTO. L’obiettivo è migliorare l'efficienza dell'amministrazione, ma riducendo i costi di personale e senza intaccare la qualità dei servizi ai cittadini. In vista insomma una forte riduzione del personale, condotta attraverso un turnover ridotto all’osso ma che intende mantenere un’elevata efficienza della macchina amministrativa. Il Piano di miglioramento del Comune per il prossimo quinquennio (un obbligo per tutti i comuni con oltre 10 mila abitanti) è stato presentato ieri dal sindaco Alessandro Andreatta e dal direttore generale Chiara Morandini, che ne hanno illustrato i punti fondamentali. Il documento, approvato dalla giunta comunale, è frutto di un lavoro condiviso che ha coinvolto tutti i livelli organizzativi dell'amministrazione. Andreatta chiarisce che il Piano non si limita a rispondere ad un obbligo imposto dal quadro normativo nazionale e provinciale, ma ha anche una forte intenzionalità. «É qualcosa che riteniamo necessario e che facciamo con profonda convinzione perché si lavora su una riduzione delle spese nell'ottica di un risparmio intelligente».

Le scelte, argomenta il primo cittadino, sono coerenti con gli indirizzi finanziari e di gestione assunti dal Comune negli ultimi anni. In particolare, il Piano prevede a regime una riduzione del 12 per cento della spesa per il personale pari ad un risparmio di 1.880.208,91 euro e un calo dell'8 per cento sulla spesa per beni e servizi, pari a 2.661.929,81 euro di spesa corrente e 125.840,06 euro di spesa in conto capitale.

«Siamo di fronte ad un obiettivo molto impegnativo – ha ammesso Andreatta -, non solo per l'entità dei tagli previsti, ma soprattutto perché vogliamo mantenere inalterato il buon livello qualitativo dei servizi erogati ai nostri cittadini, pur in presenza di minori mezzi a disposizione». Un impresa che definire ambiziosa è fin troppo poco: la sfida ricorda la celebra quadratura del cerchio. Meno risorse, tagli in ogni settore, ma la qualità non deve cambiare, semmai migliorare.

Il come raggiungere l’obiettivo lo spiega il direttore generale Chiara Morandini: accanto alla riduzione della spesa, il Piano prevede anche l' “efficientamento” (un fumoso neologismo che si potrebbe tradurre in “rendere più efficiente”) della struttura con una riduzione dei tempi per i provvedimenti amministrativi, una maggiore informatizzazione e semplificazione burocratica, la razionalizzazione dei servizi interni.

Il documento si articola i tre sezioni: c’è un piano di miglioramento del personale, un piano di miglioramento di beni e servizi e razionalizzazione delle procedure e il miglioramento dei servizi.

Gli indirizzi contenuti del Piano saranno quelli di cui si dovrà tener conto anche nella definizione dei prossimi documenti di programmazione economico-finanziaria: è cioè un impegno al quale non potranno sfuggire i prossimi bilanci.













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