contro i furbetti

Cles, video-trappole per incastrare chi abbandona rifiuti

Tolte le campane, il fenomeno degli abusivi è peggiorato Il comandante Micheli: «Servono controlli mirati in vari siti»


di Giacomo Eccher


CLES. Aspettando l'avvio della videosorveglianza a telecamere fisse posizionate in punti sensibili della borgata (l'appalto dovrebbe essere imminente) la Giunta comunale ha deciso di dotare la Polizia locale e i custodi forestali di cinque video-trappole mobili, e questo per monitorare particolari e specifici siti comunali.

«Come Corpo di polizia locale abbiamo già una telecamera mobile, ma dopo il ritiro delle campane stradali dal territorio comunale il fenomeno dell'abbandono dei rifiuti ha avuto un'impennata e servono controlli più mirati e distribuiti su vari siti» - spiega il comandante Vittorio Micheli.

Per acquistare le video-trappole l’amministrazione di Cles spende circa 1.500 euro, importo ben diverso dall'investimento (80.000 euro) previsto per la messa in opera della rete di un sistema evoluto di videosorveglianza dei luoghi sensibili ai fini della tutela degli immobili pubblici, della pubblica incolumità, delle imprese e delle attività commerciali, su progetto dell'ingegner Alberto De Vecchi.

Secondo quel progetto, ed il connesso regolamento approvato più di un anno fa, la videosorveglianza fissa riguarda corso Dante, piazza Navarrino (zona antistante la biblioteca), piazza Cesare Battisti (retro tribunale); piazza Municipio (Palazzo Assessorile), il parcheggio e la zona sul retro del municipio e il Centro per lo sport e il tempo libero.

Le videocamere, del tipo “dome”, saranno collocate in linea generale su pali dell’illuminazione pubblica esistenti e solo una sulle murature d’angolo del palazzo sede del municipio.

I flussi video, con normativa sulla privacy stabilita da un regolamento già adottato dal consiglio comunale, saranno inviati alla sala operativa del corpo di Polizia locale “Anaunia”, che rappresenta il cuore di tutto il sistema in quanto consentirà la gestione, l’archiviazione, l’elaborazione e il recupero dei filmati.

Il progetto dell'ingegner De Vecchi prevede inizialmente la messa in esercizio di 6 telecamere “speed dome” da almeno 2 megapixel, di cui quattro a copertura del centro storico e due presso il centro per lo sport dove nel corso del tempo non sono mancati atti di puro vandalismo. Il collegamento con la centrale operativa avverrà con tecnologia wireless per evitare scavi e costosi interramenti di cavi.













Scuola & Ricerca

In primo piano

Il caso

Chico Forti lascia il carcere a Miami, rientro in Italia più vicino: "Per me comincia la rinascita"

Da ieri il 65enne trentino, condannato all’ergastolo per omicidio, è trattenuto dall'Immigrazione Usa: nelle scorse ore firmato l’accordo per scontare la pena in Italia. Lo zio Gianni: "Speriamo in tempi brevi"

LA PROCEDURA. La sentenza Usa sarà trasmessa alla Corte d'Appello di Trento
IL RIMPATRIO. Il ministro Nordio: «Chico Forti, lavoriamo per il suo ritorno in Italia il prima possibile»
IL PRECEDENTE Nordio: "Gli Usa non dimenticano il caso Baraldini"
COMPLEANNO Chico Forti, 64 anni festeggiati in carcere: "Grazie a chi mi è vicino" 
IL FRATELLO DELLA VITTIMA Bradley Pike: "E' innocente"

CASO IN TV La storia di Chico in onda negli Usa sulla Cbs