Politica

Claudio Cia si è dimesso dal gruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio

Ha contemporaneamente chiesto di costituire il Gruppo Misto del quale si è dichiarato presidente



TRENTO. In mattinata il consigliere Claudio Cia ha comunicato ufficialmente agli uffici di palazzo Trentini le sue dimissioni dal Gruppo consiliare di Fratelli d'Italia a partire dal 10 dicembre.

Contemporaneamente ha chiesto di costituire il Gruppo Misto del quale si è dichiarato presidente. Lo comunica una nota del Consiglio provinciale.

La svolta avviene sull'onda dello scontro politico all'interno di Fratelli d'Italia, dopo l'esito del confronto fra Lega e Fratelli d'Italia, che alla fine ha escluso dal ruolo di assessore Cia, con l'altra meloniana Francesca Gerosa che ha ottenuto, come da accordi preelettorali in un primo momento disattesi, la vicepresidenza oltre a una serie di deleghe pesanti. A lungo, l'estate scorsa, Gerosa era stata la candidata presidente del partito, contrapposta dunque anche a Maurizio Fugatti, poi il compromesso di coalizione e la prospettiva della vicepresidenza per lei. Poi il voto, la decisione di Fugatti, sgradita a FdI, di formalizzare un assessorato per Gerosa (senza vicepresidenza) e uno per Cia, cinquanta giorni di scontro politico e il nuovo accordo Lega-Fratelli d'Italia.

Cia, annunciando l'autosospensione dal partito, ha parlato di "comportamenti deplorevoli" da parte di esponenti di FdI. A dargli manforte è stata la deputata Alessia Ambrosi, eletta un anno con Fratelli d'Italia dopo un lungo passato nella Lega: ha attaccato di petto la dirigenza locale del partito e ha difeso a spada tratta l'ex collega in consiglio provinciale. Sia lei sia Cia sedevano nell'assemblea di piazza Dante nella legislatura scorsa, durante la quale entrambi sono transitati a Fratelli d'Italia, con il mancato assessore che fece da apripista esattamente tre anni fa e la deputata che si aggregò l'anno seguente.

Duro lo scontro dialettico di questi giorni tra Ambrosi e il commissario regionale di FdI, il bolzanino Alessandro Urzì.













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