Carloni: «Mi hanno legato e preso a calci» 

L’anziano aggredito è in ospedale col volto tumefatto: «In casa c’erano due ragazze che aiuto, poi sono arrivati due giovani»


di Mara Deimichei


TRENTO. «Volevano fare del male. E ci sono riusciti». È dolorante nel suo letto d’ospedale Emilio Carloni, l’83enne aggredito e imbavagliato nella tarda serata di sabato nel suo appartamento di via Torre Vanga. È dolorante ma non ha perso il gusto per la battuta. «L’occhio nero? Sono andato al mare e ho preso il sole». Una risata e torna prepotente il dolore alla costola. «È rotta o incrinata, ancora non ho capito. So solo che fa male praticamente ad ogni respiro». Emilio Carloni è attorniato dalla sua famiglia, nipoti e amici che da sabato sera si alternano per non lasciarlo solo. E lui ricambia l’affetto con sorrisi e battute. Che spiazzano ancora di più perché arrivano da un uomo ricoverato dopo esser stato picchiato, aggredito nel posto dove avrebbero dovuto sentirsi assolutamente al sicuro: il suo appartamento. E dove invece è stato preso a calci, legato ad una sedia e imbavagliato con del nastro adesivo.

Sulla ricostruzione di quanto successo sono al lavoro i carabinieri, intervenuti appena è stato dato l’allarme, sabato sera pochi minuti prima delle 22. E intanto è Carloni a raccontare e fra le righe si capisce che potrebbe esser stata la sua eccessiva generosità e apertura verso il mondo a permettere ai malviventi di entrare in casa sua e di costringerlo su un letto di ospedale. «Vede - spiega - a me capita spesso di aiutare qualche ragazza in difficoltà. Non grandi cose, ma qualche euro per mangiare, cose così. Perché lo faccio? Perché è quello che mi viene da fare: se una ha bisogno di aiuto, io ci sono». A queste ragazze in difficoltà Carloni apre anche la sua casa. «Magari si fermano a mangiare qualcosa, un po’ di frutta» spiega. E così sarebbe successo anche sabato sera. All’appartamento del quarto via della palazzina di via Torre Vanga si sono presentare due giovani. «Italiane? straniere? questo non lo ricordo - dice - Si sono messe a mangiare un po’ di frutta e all’improvviso mi sono trovato in casa altri due ragazzi. Uno mi ha bloccato, l’altro ha iniziato a darmi dei calci». Pare che prima abbiano spruzzato dello spray urticante, forse per rendere ancora più difficile la reazione della loro vittima. «Non so come siano entrati, forse hanno approfittato dell’ingresso delle due giovani per intrufolarsi. Ma volevano fare del male - racconta - mi hanno colpito diverse volte» e questo è testimoniato dalla costola che fa male e dalle tumefazioni all’occhio e al naso. Un cerotto copriva ieri un taglio sul sopracciglio. «Mi hanno imbavagliato con del nastro - spiega - mi hanno graffiato per farlo e respiravo a fatica». Difficile al momento dire quanto sia durata l’aggressione, che è finita grazie all’intervento della nipote di Emilio Carloni che abita al piano inferiore. «Ho sentito dei rumori - raccontava sabato sera - e sono corsa dallo zio. Mi sono scappati davanti agli occhi». Poi l’arrivo dei sanitari di Trentino Emergenza, dei vigili del fuoco e dei carabinieri.

Carloni è stato liberato da quel bavaglio di plastica che gli opprimeva naso e bocca e poi è stato portato al Santa Chiara. Qui è stato sottoposto a diversi accertamenti e quindi è stato ricoverato. Il quadro generale è abbastanza buono - soprattutto visto quello che ha passato - ma sarà necessario per lui restare in reparto per qualche giorno. Anche se la cosa che l’anziano (che lasciò la facoltà di ingegneria per iniziare a lavorare nel mondo dei pneumatici tanto da guadagnarsi l’appellativo di «mister Firestone») desidera di più è di poter tornare a casa. Quello che è successo è come se fosse già passato. Come aveva già archiviato un’aggressione subita una ventina di giorni fa. «Stavo tornando a casa - racconta -e all’incrocio fra via Torre Vanga e via Pozzo c’erano due che sembravano darsi dei pugni. Ma fingevano perché quando sono passato vicino a loro, si sono girati e hanno iniziato a colpire me, alla testa». Un episodio che, letto dopo l’aggressione di sabato sera, potrebbe avere una certa rilevanza.















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