Carezze e frasi oscene sull’autobus: arrestato

L’uomo (un commerciante mantovano) aveva cercato un contatto fisico con una ragazzina di 15 anni. Individuato dai carabinieri, è ora ai domiciliari


di Mara Deimichei


TRENTO. Il racconto della ragazzina, 15 anni appena, fa accapponare la pelle. Lei seduta sull’autobus che la porta a casa alla fine della lezione e lui, un cinquantaseienne commerciante mantovano, che le si avvicina, si struscia contro la gamba di lei e intanto le sussurra all’orecchio frasi oscene. Lei reagisce, Gli assesta delle gomitate per farlo desistere, lui torna e lei lo allontana ancora. Quando arriva a casa, sconvolta, racconta tutto alla mamma. E anche lei reagisce. Le due si mettono alla ricerca dell’uomo e quando se lo trovano davanti lo affrontano. Lui è quasi sorpreso da tutto questo, risponde laconico che «non è successo nulla» e rivolto alla ragazzina, la invita - non si capisce con quale coraggio - a «non essere triste». Ma lo stesso invito potrebbe rivolgerlo a se stesso visto che è stato arrestato dai carabinieri e ora è ai domiciliari nella sua casa di Mantova.

Tutto questo è successo nel tardo pomeriggio di giovedì ed è raccontato nella dettagliata denuncia della mamma e della quindicenne. La ragazzina come ogni giorno aveva preso l’autobus pochi minuti dopo le 17 per tornare a casa nella zona sud di Trento. Si accomoda in un posto vuoto e quasi subito viene avvicinata da quest’uomo che lei non conosce. Lui però cerca subito un contatto. Un contatto fisico. E così l’adolescente si trova con le mani dell’uomo addosso. Viene toccata ma lei non si lascia intimorire e reagisce con delle gomitate per allontanarlo. Lui, a quanto pare per nulla intimorito, si fa avanti di nuovo. Si struscia contro la gamba della ragazzina e le riempie le orecchie con delle parole e delle frasi oscene. Un incubo che finisce per fortuna in fretta quanto l’autobus si ferma vicino alla casa della giovanissima. Lei scende di corsa e si rifugia in casa, nell’abbraccio della sua mamma alla quale, sconvolta, racconta quello che ha appena vissuto. La donna non ci pensa un minuto e assieme alla figlia scende in strada e ripercorre a ritroso il tragitto dell’autobus. Vogliono trovare quell’uomo che ha avuto comportamenti che per il codice penale italiano rientrano nella violenza sessuale, vogliono dirgli in faccia quello che pensano. Lo trovano alla fermata come se fosse in attesa di un nuovo mezzo per ritornare in città e forse, ripetere quello che aveva fatto. La mamma indignata lo affronta, dicendogli che non deve permettersi mai più di fare una cosa simile, ma la reazione di lui è quasi allucinante. Sottolinea di non aver fatto nulla, che nulla e successo e invita la ragazzina a non essere triste. Ma la mamma chiama anche i carabinieri e fornisce una descrizione precisa dell’uomo, descrizione che permette agli uomini della radiomobile, di intercettarlo nel piazzale davanti al bar Groff. L’uomo, con un precedente specifico risalente agli inizi degli anni Novanta, è stato arrestato.

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