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Caos 730, errori e bonus da restituire

Il modello precompilato presenta problemi, mentre sono molti i casi in cui gli 80 euro devono essere ridati al fisco


di Ubaldo Cordellini


TRENTO. Con la primavera spuntano i fiori sugli alberi, tornano a cinguettare gli uccellini, le giornate si fanno più lunghe e si inizia a pensare alla dichiarazione dei redditi. Tutti corrono dai commercialisti e dai Caf per compilare il famigerato il 730. Come ogni anno, anche quest’anno ci sono novità. Innanzitutto si sta perfezionando il modello precompilato, la novità che era stata introdotta l’anno scorso. Anche quest’anno, però, si preannunciano molti errori o, comunque la necessità di integrazioni.

Il 730 precompilato. Gli esperti sconsigliano di consegnare all’Agenzia delle Entrate il modello precompilato senza prima averlo controllato molto bene, direttamente o tramite un Caf. Infatti gli errori nei precompilati sono numerosi. Morena Facchini del Caf Acli spiega che il vantaggio per gli utenti è doppio: «Da due anni a questa parte, il Caf risponde in toto delle dichiarazioni o di eventuali errori, quindi non solo in termini di sanzione, ma anche di imposta. Per questo se l’utente si rivolge a un Caf è sicuro di non dover versare più nulla. Inoltre, se ci sono detrazioni da aggiungere, ha l’assistenza di personale esperto». Infatti, quando si riceva il 730 precompilato si può riconsegnare così com è, e in questo caso non si corrono rischi, o si può correggere aggiungendo in genere detrazioni per spese sostenute nel corso dell’anno. In questo caso, però, è bene essere sicuri delle detrazioni aggiunte perché l’Agenzia delle Entrate può effettuare controlli su quanto è stato aggiunto dal contribuente.

Forse è per questo che al momento i Caf non notano una diminuzione dell’afflusso degli utenti, come spiega Rosanna Tranquillini, responsabile dei Caf della Cgil: «Noi non notiamo una diminuzione delle prenotazioni. Siamo in linea con gli anni scorsi. Già vengono segnalati errori o aggiunte da fare, quindi gli utenti continuano a rivolgersi ai Caf e agli esperti per controllare il 730 precompilato».

Tra gli elementi cui fare attenzione quest’anno, c’è il famoso bonus degli 80 euro. Il bonus viene concesso a tutti i lavoratori dipendenti che abbiano un reddito complessivo inferiore ai 26 mila euro lordi all’anno. Per chi ha un reddito inferiore ai 24 mila euro il bonus è pieno, ovvero 80 euro al mese, mentre per sta tra i 24 e i 26 mila euro lordi il bonus è ridotto. Non se ne ha diritto se si supera il reddito lordo di 26 mila euro lordi all’anno. In molti casi questo avviene, come spiegano sia alla Cgil che alle Acli. Morena Facchini spiega: «Succede abbastanza spesso che il contribuente debba restituire il bonus che ha ricevuto. In genere lo si capisce al momento della dichiarazione dei redditi. Ma accade anche il contrario, ovvero che ci sia qualcuno che non lo ha preso durante l’anno e poi, al momento della dichiarazione, ci si rende conto che ne aveva diritto. Ad esempio, su 10 dichiarazioni che io ho fatto oggi c’erano due persone che non avevano preso il bonus durante l’anno e ne avevano diritto e una che, al contrario, lo aveva preso e non ne aveva diritto perché aveva un reddito superiore ai 26 mila euro. Nei primi due casi, i contribuenti riceveranno il bonus in un’unica soluzione a luglio come rimborso, mentre chi ha ricevuto il bonus deve restituirlo sempre con le imposte».

Rosanna Tranquillini del Caf Cgil spiega che, nei casi più dubbi, si può scegliere all’inizio dell’anno di non prendere il bonus e, casomai, di incassarlo tutto insieme: «Ci sono le due opzioni: prendere il bonus mensilmente o prenderlo tutto insieme. Ci sono molti datori di lavoro che, nel dubbio, non lo versano e poi lo si recupera a fine anno». In genere, può accadere di sfondare i 26 mila euro quando si cambia lavoro o quando si hanno altri redditi che emergono in sede di 730, redditi che, invece, il datore di lavoro non è tenuto a conoscere.













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