ROVERETO

Caldo asfissiante: due infarti, un decesso

Un’anziana roveretana muore in casa, un medico del Santa Maria trovato esanime a terra: gravissimo al Santa Chiara



ROVERETO. Se lunedì in città c’era da soffrire, con punte di 37,8 gradi, ieri l’aria era ancora più calda e pesante. La colonnina di mercurio è arrivata a 38,6 gradi e le temperature, già calde di primo mattino, hanno messo in crisi anche i fisici più allenati. In mattinata l’ambulanza di Trentino emergenza è dovuta intervenire due volte per altrettanti malori di origine cardiaca: pure se non è provato l’effetto diretto dell’ondata di caldo, è noto che le condizioni climatiche hanno un’influenza molto forte sull’organismo umano. Purtroppo, in uno dei due casi non c’è stato nulla da fare. Un infarto ha stroncato una ultraottantenne che si è sentita male in casa. Il marito ha chiamato i soccorsi, ma l’intervento dei sanitari non è bastato: arresto cardiaco. Ed erano le otto del mattino, dopo una delle notti più calde dell’estate.

Circa un’ora prima, alcuni passanti hanno notato alla rotatoria di via del Garda, tra la Metalsistem e le Profilerie Trentine, la figura di un uomo riverso a terra assieme alla sua bicicletta. Nessuno l’ha visto cadere. Era sull’asfalto privo di sensi e una ragazza, accortasi della situazione assai critica, ha tentato di praticargli la respirazione artificiale, in attesa che arrivassero l’ambulanza e l’elicottero del 118. L’uomo a terra, 51 anni, medico radiologo dell’ospedale Santa Maria del Carmine, era in arresto cardiaco e l’intervento del medico rianimatore è stato decisivo per far ripartire il cuore del radiologo, rimasto incosciente ma abbastanza stabile da tentare il ricovero al pronto soccorso del Santa Chiara, a Trento, dove il velivolo è giunto in pochi minuti. Qui il paziente è stato ricoverato nel reparto di rianimazione, la prognosi è riservata.

In città, chi poteva permettersi di non uscire di casa vi è rimasto blindato, con ventilatori e condizionatori a pieno regime. In centro si sono persino riviste antiche usanze, come il parasole. In realtà comuni ombrelli, che venivano spalancati da alcune anziane - tutt’altro che sprovvedute - per ripararsi dal caldo infernale durante la passeggiata quotidiana. Prese d’assalto, come sempre quando la canicola impazza, le spine delle fontane del centro storico. Solo nel tardo pomeriggio, quando il cielo si è rannuvolato, i raggi del sole si sono attenuati, ma il calore ha continuato a mantenersi su livelli di difficile sopportazione, specie per i più anziani. Le raccomandazioni sono sempre le stesse: bere molto, per non disidratarsi, ed evitare di uscire nelle ore più calde della giornata. Per i bollettini sono previste temperature elevate, su valori anche superiori a quelli già alti registrati ieri.

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