Blitz delle motoseghe, alberi secolari tagliati ad Arco

Ieri alle 13 l'abbattimento del primo cedro: ingannata Angioletta Maino


Gianluca Marcolini


ARCO. Un blitz in piena regola, anticipato, nella mattinata, da un efficace depistaggio che ha tolto di mezzo la «barricadera» Angioletta Maino e spianato la strada alle motoseghe dell'ArcoPegaso. Il primo cedro è caduto intorno alle 13 mentre mezz'ora dopo, a piegarsi in due, è stato il pino strobo su cui l'ambientalista, lunedì, aveva dato vita alla sua protesta.

La condanna a morte dei quattro grandi alberi è stata eseguita nel primo pomeriggio di ieri. I tre cedri e l'ormai celebre pino sono stati abbattuti con lo stesso sistema. Ogni pianta è stata dapprima imbragata e quindi incisa nella parte inferiore, dove gli operai della cooperativa arcense - specializzata in manutenzione del verde - hanno inserito gli appositi puntelli. La lama della motosega ha incominciato a farsi largo nella spessa corteccia e le funi di metallo, agganciate ad un mezzo meccanico, hanno completato l'opera.

L'intervento è incominciato sul finire delle lezioni scolastiche offrendo, così, agli studenti lo spettacolo che tanto avevano osteggiato. A questo punto la riunione di domani - convocata dal dirigente Pierazzi per spiegare ai ragazzi delle medie cosa sarebbe dovuto succedere ai loro alberi e soprattutto perché - si tramuta in una mera presa d'atto. Da discutere, ora, restano solo il come e il dove utilizzare i 10 mila euro di risarcimento che Comune e Rock Master (l'abbattimento, è bene ricordarlo, serve per fare spazio ad una struttura funzionale all'arrampicata sportiva) hanno messo a disposizione per un progetto ambientale dedicato alla scuola.

A nulla sono valse le proteste di Angioletta Maino, che era scesa dal suo pino strobo verso le 23 di lunedì, con l'intento di trascorrere la notte al caldo, nella propria casa (alcuni volonterosi le hanno dato il cambio: nel gruppo anche tanti genitori degli studenti delle medie). Rabbonita, si fa per dire, dalla falsa notizia che fino a giovedì nessuno avrebbe toccato le piante («la ditta ArcoPegaso - le hanno spiegato - è affaccendata in un altro lavoro») ha allentato la presa. «Un atto ignobile - ha tuonato l'ex consigliera comunale mentre le piante cadevano - mi spiace per i ragazzi che avevano manifestato il desiderio di poter salvare questi alberi. Proprio un bel esempio».













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