IN PROVINCIA

Blitz dei Nas nei pronto soccorso

Controlli a tappeto: tutti i reparti «promossi». Verifiche anche nelle case di riposo



TRENTO. Sono entrati di notte, di mattina e nel pieno del pomeriggio. Si sono presentati senza essere invitati (e visto il lavoro che fanno non potrebbe essere altrimenti) e hanno controllato qualsiasi cosa. E tutto questo nel nome della tutela della salute di chi si presenta (e i dati dicono che sono tanti) ai vari pronto soccorso della provincia. Da Rovereto ad Arco - controllato per ultimo ieri - e poi da Cles a Tione passando per Cavalese e Borgo e naturalmente il Santa Chiara di Trento, i carabinieri dei Nas (il nucleo antisofisticazione) hanno verificato - su mandato del ministero della salute - lo «stato dell’arte» nel reparto delle emergenza. E la sanità trentina è stata promossa a pieni voti.

Diversi i parametri che sono stati presi in considerazione del nucleo specializzato dell’Arma. Dalla gestione organizzativa, ai parametri strutturali, dal numero di posti letto al livello di assistenza, dalle attrezzature medicali alla custodia dei medicinali alla gestione organizzativa. E hanno verificato anche i tempi d’attesa, spesso argomento di grandi discussioni fra chi attende il proprio turno. Diversi parametri ma risultato sempre soddisfacente: nessuna anomalia o problema da segnalare. In un momento, questo, di numeri importanti per gli accessi. Una settimana fa a Rovereto, dall’inizio dell’anno, era stati accolti oltre 1.500 pazienti.

Una serie di controlli voluti dal ministero alla salute anche dopo i fatti di Nola dove, nel pronto soccorso era stato fatte delle riprese con i malati stesi e curati per terra. Non su un letto, non su una barella. Per terra. In tutta Italia sono stati 600 gli uomini e donne del Nas che hanno effettuato oltre duecento ispezioni. E nel resto della penisola delle criticità ne sono state segnalate. La più grave riguarda il sovraffollamento di molti pronto soccorso, con un numero di accessi in vari casi pari al doppio della media giornaliera nel periodo festivo. Ma non solo: ad emergere, anche carenze strutturali, farmaci scaduti fino, in un caso, all'esercizio abusivo della professione. Anomalie che hanno portato ad un totale di 19 sanzioni amministrative e al deferimento di undici persone all'autorità giudiziaria.

Alcuni casi specifici sono stati riportati dalle cronache. In provincia di Ragusa, ad esempio, è stata disposta la chiusura di una sala operatoria per carenze igieniche e strutturali. A Cosenza è stato riscontrato un numero non sufficiente di barelle. Nel barese sono stati sequestrati alcuni medicinali che erano scaduti. I Nas trentini non si sono occupati solo di ospedali. Nei giorni delle vacanze (ma proprio il 24-25-26 dicembre e il 31) hanno fatto una serie di controlli a sorpresa in alcuni case di riposo del capoluogo e della provincia. E anche in questo caso non sono stati riscontrati problemi nè dal punto di vista dell’assistenza, ne delle strutture nè del cibo che viene preparato per gli anziani ospiti. (m.d.)













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