nella notte

Blitz al palazzo dell’Istruzione, il coordinamento studentesco di Trento rivendica l’azione

“L'attacco – spiegano – non è rivolto ai lavoratori e alle lavoratrici degli uffici del dipartimento ma ad un sistema scolastico



TRENTO. “Durante la notte del 24 gennaio è stato sanzionato il Palazzo dell’Istruzione di via Gilli a Trento. Le porte d’ingresso sono state imbrattate con vernice rossa e sull’edificio è comparsa una scritta: “A Lorenzo, morto di PCTO”. La scorsa notte abbiamo deciso di lanciare un messaggio chiaro a chi ci governa e alla componente studentesca trentina, lo abbiamo fatto sanzionando il Palazzo dell'Istruzione in via Gilli”.

Arriva con una mail la “rivendicazione” del blitz notturno in via Gilli. E la firma è quella del Coordinamento stidentesco di Trento.

La rivendicazione del Coordinamento studentesco Trento: ecco le immagini del blitz al Dipartimento Istruzione

«Nella notte di ieri è stato sanzionato il dipartimento dell'istruzione e cultura della Provincia di Trento». Così inizia il messaggio del Coordinamento studentesco Trento che rivendica il blitz notturno contro il Palazzo dell’Istruzione della Provincia.

"Un gesto forte – spiegano – che voleva colpire un luogo simbolico: l'attacco non è rivolto ai lavoratori e alle lavoratrici degli uffici del dipartimento ma ad un sistema scolastico che ogni giorno vorrebbe che abbassassimo la testa.

Blitz notturno contro il palazzo dell'Istruzione: le foto

La porta d'ingresso imbrattata con vernice rossa e la scritta, sul muro, in ricordo di Lorenzo, il ragazzo morto l'ultimo giorno del progetto di alternanza scuola lavoro. Ecco le foto del blitz notturno al palazzo dell'istruzione di Trento. C.L.

Il messaggio che abbiamo lasciato sul muro del palazzo si riferisce alla vicenda di venerdì 21 gennaio, quando Lorenzo Parelli, ragazzo di soli 18 anni, è morto durante l'ultimo giorno di alternanza scuola-lavoro in una fabbrica della provincia di Udine.

I PCTO (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento) vengono infatti proposti dalle istituzioni come un'opportunità di vedere da vicino il mondo professionale, ma in realtà troppo spesso non sono altro che forme di lavoro non retribuito obbligatorio, senza il quale non si può nemmeno conseguire la maturità.

Nonostante tutto ciò, per l'ennesima volta le istituzioni locali, e in particolare Mirko Bisesti, assessore all’istruzione, invece di prendere posizione nei confronti dell'uccisione di Lorenzo preferiscono condannare la nostra iniziativa. Neanche a dirlo, questo attacco non ci tocca minimamente e, anzi, ci dà un motivo in più per proseguire la nostra lotta".













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