Bellezze d'Italia, Berlusconi si ri-dimentica della montagna

Ignorate le Dolomiti per il secondo anno consecutivo nello spot governativo del ministero per il turismo. L'assessore trentino Mellarini: «E' inaccettabile, chiederò subito al ministro una correzione»


Robert Tosin


TRENTO. Ci risiamo. Il ministro del turismo prepara uno spot sulle bellezze d'Italia (interpretato nientemeno che da Berlusconi in persona) e per il secondo anno consecutivo si dimentica clamorosamente la montagna. Non solo. Ricorda il patrimonio tutelato dall'Unesco e non cita nemmeno le Dolomiti, ultima conquista tra i beni dell'umanità da conservare

L'assessore al turismo, Tiziano Mellarini, è inviperito. Il tempo di trovare una penna e un foglio di carta e partirà immediata e ufficiale una lettera al ministro Brambilla per chiedere una revisione dello spot.

«E' inaccettabile. Era successo anche l'anno scorso e solo dopo il nostro intervento si era riusciti ad ottenere una correzione. Ma che succeda anche quest'anno è veramente clamoroso. La montagna è un patrimonio primario del Trentino ma anche dell'Italia tutta, dall'Abruzzo al Friuli. Non considerarla è veramente la dimostrazione che si parla bene ma si razzola male. E poi scordarsi le Dolomiti come patrimonio riconosciuto dall'Unesco è imperdonabile.

E' un'offesa a tutta la gente che ha lavorato e continua a lavorare su questo progetto di tutela e valorizzazione di una bellezza mondiale, un patrimonio naturale ma anche economico per la nazione. Ora ne parlerò con i colleghi e poi scriverò una lettera di protesta al governo, chiedendo la revisione di quello spot».

L'anno scorso funzionò. Dopo le proteste trentine (ma non solo, furono anche altre le regioni a lamentarsi) fu inserita anche qualche guglia nella panoramica video che avrebbe dovuto rappresentare le bellezze d'Italia. Lo spot, infatti, magnificava le città d'arte e le spiagge. Nemmeno un fotogramma era dedicato a montagne e laghi.

«Eppure oggi la montagna vive in tutte le stagioni, non ha un mercato stagionale» rimarca l'assessore Mellarini, facendo notare così la grossa valenza economica sulla bilancia turistica italiana. Quest'anno lo spot del Ministro Brambilla è riuscito a scordarsi pure il mare (e le regioni costiere si sono già lamentate) e far fare una gaffe clamorosa al presidente Berlusconi, già fatta oggetto di satira dagli avversari politici e dai siti internet. Il premier sorridente ha voluto ricordare che il 50 per cento dei siti Unesco sono in Italia. Ebbene, non è vero. Sono meno del 5 per cento, cifra ragguardevole e la più alta rispetto a tutte le altre nazioni, ma ben lontana dal 50 per cento. Durante lo spot - realizzato soprattutto pensando agli italiani, invitati a conoscere meglio la penisola - scorrono vedute aeree di città.

Si va da Roma a Orvieto, dal tempio di Segesta al santuario di Loreto; c'è Napoli, ma anche Firenze. Un dettaglio è dedicato all'Apollo e Dafne del Bernini, mentre Venezia conta addirittura due passaggi: una veduta e una poetica carrellata sulle gondole.

Non c'era traccia nè di un piccolo rilievo nè di una spiaggia. Ma anche nella recita del premier (l'anno scorso aveva prestato solo la voce, quest'anno il suo primo piano) si sono ricordate le città d'arte e i siti archeologici, ma non prati, sentieri e cime. Uno spaccato di economia turistica fondamentale che non può essere dimenticato in uno spot rivolto soprattutto al mercato interno e a maggiro ragione interessante per il Trentino.

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