«Basta con le indennità alle Circoscrizioni»

Trentini (Area di Centro) e Fiorini (Italia dei Valori) propongono che i compensi annui di 108.000 euro vengano destinati per interventi sul territorio



ROVERETO. Volontariato, le circoscrizioni devono tornare al passato. Basta con i compensi. Meglio investire 108 mila euro all’anno per manutenzioni nelle circoscrizioni. I due rappresentanti comunali dei gruppi “Area di Centro” e “Italia dei Valori”, Michele Trentini e Giovanni Fiorini, intervengono, con un lungo documento, nel dibattito sul mantenimento delle circoscrizioni nel comune di Rovereto. «Chi ha partecipato alla riunione all’Urban center del 5 novembre dove i temi proposti erano la salvaguardia delle circoscrizioni e la presentazione del Pum della città - spiegano - ha potuto constatare che tutti i consiglieri presenti e gli attuali presidenti delle circoscrizioni hanno appoggiato la linea adottata dal Comune di Rovereto che difende le circoscrizioni ma che chiede anche la riduzione dei loro costi».

L’analisi di Fiorini e Trentini si concentra sulla rinuncia dei gettoni e delle indennità dei presidenti. In un periodo in cui si leggono notizie sui costi della politica, a tutti i livelli, i due rappresentanti di “Italia dei Valori” e di “Area di Centro” analizzano i costi delle sette circoscrizioni cittadine.

«Da sole le indennità dei presidenti sui cinque anni constano al Comune di Rovereto circa 481 mila euro (sette presidenti per 1055 euro al mese per 12 mesi per cinque anni), aggiungiamo poi i gettoni di presenza che ammontano a circa 280 mila euro (95 consiglieri per 50 euro per 12 riunioni/anno per 5 anni) - spiegano Giovanni Fiorini (Idv) e Michele Trentini (Adc) - vediamo questa cifra complessiva di circa 761 mila euro in cinque anni, il corrispondente di un miliardo e mezzo circa delle vecchie lire, non dimentichiamo, distribuita in altra maniera».

Nelle sette circoscrizioni presenti a Rovereto sarebbero destinati 108 mila euro, «che vengono a mancare in servizi, lavori, manutenzioni ordinarie e altro», spiegano i due politici. «In altro modo possiamo dire che favorendo economicamente solo 102 persone che dovrebbero fare volontariamente qualcosa per la loro comunità, dove vivono e magari lavorano, si perdono parecchi soldi che servirebbero a fare appunto crescere e migliorare la comunità stessa. Ricordiamo che dopo tutto fino a pochi anni fa questi compiti erano svolti volontariamente... Quindi perché questa paura a ritornare come era? Ma perché bisogna sempre pensare che fermarsi, riflettere e fare qualche volta un passo indietro sia sbagliato o umiliante? Prendete delle decisioni importanti per il bene comune, indipendentemente dal ruolo che avete. Non serve a nulla aspettare che l’altro cominci a fare per fare. Fate voi per primi quello che serve fare», concludono i due politici. Che gettano ancora benzina sul fuoco della polemica sul ruolo e il peso delle circoscrizioni.

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