Barista cade nella truffa del Lotto

Finto addetto Sisal gabba (e deride) la vittima facendosi fare la ricarica della Postepay: denunciato



TRENTO. Si era fatto accreditare poco meno di 1800 euro e alla fine lo aveva pure sbeffeggiato. È successo ad inizio gennaio e la vittima della truffa è un barista pinetano che però si è rivolto ai carabinieri e almeno un po’ di soddisfazione se l’è tolta: chi si è intascato i suoi soldi, è stato denunciato.

La vicenda inizia a gennaio quando l’uomo è al lavoro, dietro il bancone di un locale pubblico del pinetano. Squilla il telefono e dall’altro capo del filo c’è un uomo che si presenta come un addetto della Sisal, la società che gestisce i giochi pubblici, ossia quelli dati in concessione dallo Stato come ad esempio il Superenalotto. Una società con cui il barista aveva a che fare perché nel suo locale si può anche tentare la sorte. E questo spiega perché la chiamata non lo avesse stupito per nulla. Tornando alla telefonata, il sedicente operatore Sisal, avvisa il pinenato che ci sarebbero stati degli errori nei conteggi. C’era stata confusione sulle cifre e nei calcoli fatti. Insomma degli errori che avrebbero comportato un ammanco nelle casse della Sisal di 1.780 euro che invece erano finiti sul conto del bar. Nessuna accusa di essersi appropriato di denaro non suo, assolutamente, ma la necessità di rimettere a posto le cifre in modo da far tornare i conti. E quindi la richiesta al barista di fare un bonifico da 1.780 euro. Ma non un bonifico bancario o il pagamento di un bollettino. No, la richiesta che arrivava dal finto Sisal è stata quella di fare un accredito (sostanzialmente una ricarica) su una carta Postepay di cui veniva indicato il numero. Una richiesta certamente strana che però non ha allarmato l’uomo che aveva creduto al racconto di chi si trovava all’altro capo del telefono. E così, pensando di avere veramente in «cassa» del denaro che non era suo, ha fatto il pagamento. E ad accredito avvenuto si è anche sentito prendere in giro che chi era all’altro capo del telefono.

A questo punto è apparso chiaro che era stato vittima di una truffa e quindi si è rivolto ai carabinieri di Baselga di Pinè raccontando tutto quello che era successo. Sono così iniziate le indagini che si sono recentemente concluse con la denuncia di un 42enne salernitano di nascita ma residente a Prato per truffa. Difficile, invece, l’operazione di recupero del denaro che era stato inviato per saldare il debito inesistente.

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