Baita distrutta nel rogo, sospetti di dolo 

Sover, una sessantina i vigili del fuoco intervenuti in mattinata con quattro autobotti. Indagini in corso dei periti



SOVER. C’è l’ombra del dolo sull’incendio divampato ieri mattina a Sover, nella frazione Rosi. Divorata dalle fiamme una baita delle vacanze appartenente ad una famiglia di Cavalese.

L'allarme è scattato poco dopo le dieci: l'edificio in questo periodo era disabitato. Sul posto i vigili del fuoco di Sover, Segonzano, Bedollo, Baselga di Piné e Albiano, assieme ai carabinieri di Segonzano. Accertamenti in corso sulle cause: si sospetta che qualcuno possa avere appiccato il fuoco alla legnaia che si trova sul retro del piccolo edificio.

Una sessantina i vigili del fuoco intervenuti, con quattro autobotti: «Solo noi avevamo lì otto uomini, più altri due in caserma», spiega Aldo Moser, comandante dei vigili del fuoco di Baselga di Piné. «Stavamo facendo l’incontro di fine corso degli allievi, con la presenza di 25 istruttori e 55 bambini. Ci hanno chiamati in supporto».

L’intervento è stato rapido: «Ho inviato due squadre, una con l’autobotte per prima, un furgone con i respiratori e le bombole in seguito. A mezzogiorno e mezzo siamo dovuti intervenire anche per una fuga di casa nella frazione di Faida».

Impegno più gravoso per il corpo volontario di Sover, che è stato coinvolto per primo ed è stato l’ultimo a “staccare” dopo 6 ore di lavoro, attorno alle 4 del pomeriggio. «Eravamo in 16: la selettiva è arrivata attorno alle 10.10. Avevamo autorespiratori e schiumogeni. Abbiamo tagliato il tetto per isolare l’incendio». I vigili hanno lavorato all’interno e all’esterno della baita: «Una squadra era dentro a controllare una bombola e le altre fuori. Eravamo in molti, anche perché ci si deve dare il cambio con gli autorespiratori».

La baita è stata messa in sicurezza eliminando le parti pericolanti.

Sull’ipotesi di dolo il comandante non si sbilancia: «Sono venuti i periti dei vigili del fuoco permanenti di Trento per chiarire le cause. Dovremo attendere l’esito delle loro indagini per sapere cosa sia successo».

Le suppellettili all’interno sono andate a fuoco o sono state irrimediabilmente danneggiate dal fumo. Le immagini lo fanno capire più di mille parole.(l.m.)

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