Asili nido, a Rovereto 60 i bambini in attesa

Tutte piene le strutture comunali, ma a gennaio si riapriranno le liste


Giuliano Lott


ROVERETO. Sono poco meno di sessanta, contro un totale di circa 370 bimbi accolti, i piccoli in lista d'attesa negli asili nido comunali. Un numero che comunque rispetta i parametri di Lisbona, spiegano in Comune, e che permette almeno un parziale riassorbimento delle richieste in più: entro gennaio infatti un certo numero di bambini già accolti nelle strutture comunali raggiungerà i tre anni di età e potrà così accedere alle scuole dell'infanzia provinciali.

Nel dettaglio, i cinque nido comunali hanno raggiunto i 61 iscritti all'"Aquilone" di via Saibanti, i 47 al "Grillo" (quartiere Brione), i 64 alla "Coccinella" (Lizzana), i 54 alla "Cicogna" (Fucine), e i 72 a Borgo Sacco (ex Manifattura), mentre i due asili privati convenzionati, ossia l'asilo Rosmini di corso Rosmini e il nido di Marco, contano rispettivamente 37 e 16 iscrizioni. Le liste d'attesa contano invece 59 richieste non evase, un numero in linea con i dati dell'anno scorso, mentre a gennaio si prevede che 53 posti vengano lasciati liberi dai piccoli che potranno iscriversi alle scuole dell'infanzia per superati limiti d'età. Con queste cifre, viene da chiedersi se non sia pensabile la costituzione di una nuova struttura per la prima infanzia.

Mauro Viesi, dirigente del servizio istruzione del Comune, fa il punto: «La spesa generale per la gestione degli asili nido è di circa 4,5 milioni, in gran parte per spese di personale. Una cifra importante, che si equilibra solo se l'utilizzo reale si avvicina al 100%, cioè quando gli asili sono pieni. Bisogna anche valutare che molte famiglie si rivolgono con soddisfazione al servizio di Tagesmutter convenzionato con il Comune, che assorbe una rilevante fetta delle richieste. Inoltre da gennaio dovremmo poter contare sulla nuova struttura al polo scolastico di Noriglio, che verrà gestito in appalto e potrà accogliere altri venti bambini tra i 3 mesi e i 3 anni. Allo stato attuale siamo in grado di rispondere al 30%-31% dell'utenza potenziale. Dunque raggiungiamo i cosiddetti parametri di Lisbona, che testimoniano la corrispondenza ideale alla richiesta dell'utenza».













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