Anziana sfrattata, l’arrestato: volevo dormire 

Convalidato l’arresto dell’africano che si era intrufolato con l’inganno a casa di una novantenne



TRENTO. Convalidato ieri l’arresto del centro africano che, nei scorsi giorni, aveva occupato la casa di una novantenne trentina, nei pressi di Madonna Bianca per dormire. «Grandma», nonna, così l’ospite a sorpresa chiama l’anziana che si è vista “rubare” la casa per una notte di sonno. Perché questo solo avrebbe voluto il 27enne africano, secondo la difesa.

Voleva un posto dove dormire. La gravità del fatto non lo preoccuperebbe. Voleva dormire, punto. Ma sulla sua versione dei fatti pesano le circostanze. Lei, l’anziana novantenne, pensava che quell’uomo che era riuscito ad entrare in casa sua, volesse derubarla. Era riuscita a farlo andare via ma lui, al tempo stesso, era riuscito a prenderle le chiavi. E dopo la notte trascorsa per paura a casa della figlia, ha scoperto che lo «pseudo ladro», in realtà, le aveva occupato l’ appartamento. La donna vi è rientrata in possesso solo dopo l’intervento dei carabinieri. La storia inizia con la donna (una novantenne) che si era ritrovata in casa un 27enne centroafricano che era riuscito con un raggiro a farsi aprire la porta. L’anziana reagisce all’intrusione e in suo soccorso arrivano anche i vicini che riescono ad allontanare l’uomo. Lui, però, prima di uscire, si appropria delle chiavi di quell’appartamento. La novantenne ha paura, teme che l’altro possa tornare, che di notte rientri in quella casa di cui adesso aveva anche le chiavi. E quindi chiede aiuto alla figlia che la ospita per la notte. La mattina dopo, la “sorpresa” e l’intervento delle forze dell’ordine.













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