Andreatta: «Il Patt è stato contraddittorio» 

Il sindaco irritato per la mozione passata anche con i punti della Lega. Pattini: «Risposto ai cittadini»



TRENTO. «Certo, sono irritato nei confronti degli assessori del Patt, Tiziano Uez e Roberto Stanchina, perché avrebbero dovuto concordare prima del consiglio la volontà di sostenere la proposta della Lega Nord». Questo il commento del sindaco Alessandro Andreatta, il giorno dopo il consiglio comunale che ha votato in modo trasversale, dalle opposizioni, al Patt ed a gran parte dei consiglieri del Pd (hanno dato voto contrario Lucia Coppola (Verdi), Antonia Romano (L’Altra Trento a sinistra) e Corrado Bungaro con Vanni Scalfi (Insieme Trento), il punto nel quale si chiede di “sollecitare il commissario del governo di utilizzare l’esercito in supporto delle forze di polizia per alcune zone a rischio”. Il sindaco non ci sta a passare come colui che chiede l’esercito: «Questa era la richiesta della Lega, ma non sono io che posso prendere una decisione del genere, che spetta solo al commissario del governo. È intervenuto quindi Pattini nella discussione, presentando un emendamento firmato anche dal gruppo misto e da Progetto trentino che chiedeva il supporto dell’esercito in base alla legge che ha istituito l’operazione “strade sicure”. Preciso che per me la richiesta più opportuna sarebbe il rafforzamento delle forze dell’ordine, non la presenza dell’esercito. Quello che mi dispiace è che il Patt abbia votato anche i punti 1 e 3, che facevano parte dell’ordine del giorno della Lega che parlano di prendere io contatti con le forze dell’ordine, cosa che non mi compete, e che è in contraddizione con il punto 2». Il Patt però rivendica la sua battaglia sulla sicurezza e per voce del consigliere Alberto Pattini esprime soddisfazione. «La mozione - sottolinea il capogruppo - è stata approvata grazie al nostro intervento che ha trovato una sintesi con quella della Lega. Ricordo che la richiesta di verificare l’intervento dell’esercito l’avevo proposta in gennaio, ma poi avevo accettato di sospenderla in vista delle elezioni politiche. La sicurezza non è né di destra né di sinistra, è una priorità assoluta dei cittadini». Anche il Pd precisa che se l’emendamento del sindaco è stato condiviso e votato, «l'impianto generale della mozione rimaneva nelle altre sue parti per noi inaccettabile». Il Pd spiega che «la descrizione della città nella sua interezza come luogo dell'insicurezza e come teatro di continui crimini e soprusi non trova fondamento ed è risultata assolutamente invotabile. Inoltre, il richiamo dell'operazione "Strade Sicure" dell'Esercito italiano da estendere a tutto il territorio cittadino, con la prospettiva di una sorta di militarizzazione dell'intera città, è stato valutato esagerato e fuori luogo. Stupisce dunque che alcuni amici della maggioranza abbiano avvallato un documento così sopra le righe». (sa.m.)













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