“Altipiani” in cerca di sponsor privati

Assemblea della società impianti della Val di Non. Il presidente Ziller: incassi in crescita ma scarsa partecipazione esterna


di Giacomo Eccher


TAIO. Capitale sociale ridotto al minimo di legge (50.000 euro, era di 375.000) per assorbire perdite pregresse d'esercizio, libera circolazione delle quote azionarie da definire in un patto para-sociale con Trentino Sviluppo, e l'inserimento in statuto della quota di genere (quota rosa?) nelle cariche sociali. Questi i punti dell'assemblea a Taio della Altipiani Val di Non spa, la società impiantistica che da poco più di un mese è guidata da Martin Slaifer Ziller. Ai lavori era presente il notaio Guglielmo Giovanni Reina che ha avvallato le modifiche per quanto riguarda una serie di articoli ma non l'articolo 18 (quello sulle quote rosa) che per passare aveva bisogno della presenza dell'85% delle quote sociali mentre in sala ce n'erano solo (si fa per dire) l'81,33%. «Nessun problema, lo faremo a livello di regolamento, in una prossima fase» - ha detto Slaifer Ziller dopo aver atteso invano l'arrivo di uno dei soci sindaci assenti. Archiviata la parte deliberativa, il presidente Slaifer Ziller ha anticipato alcune iniziative improrogabili già in vista della riapertura invernale, la revisione di legge degli impianti della Mendola (che compie vent'anni) e dello ski -lift Predaia (15 anni) con un costo complessivo di 45.000 euro. Tra un anno la revisione toccherà invece alla seggiovia del Monte Nock, che di anni ne compirà 30.

I problemi della società, dopo aver risolto la questione immobili (con la cessione ad un privato del Solarium Predaia e della Roén Stube a Patrimonio Trentino, a cui però deve essere corrisposto un oneroso canone d'affitto che è coperto solo parzialmente dal sub affitto ad un gestore privato) sono soprattutto di liquidità e di riuscire a coinvolgere negli investimenti i privati e magari anche le categorie economiche più direttamente interessate.

Attualmente il capitale sociale è per l'89% in mano ai Comuni, poco meno del 10% di privati e l'1,33% di Trentino Sviluppo, un socio potenzialmente forte ma troppo minoritario anche per ipotizzare un autofinanziamento. «Per questo con la liberalizzazione delle azioni, e la dichiarata disponibilità del Comune di Ton di cedere la propria partecipazione, Trentino Sviluppo potrà superare quota 2%, la percentuale minima per concorrere ad un possibile autofinanziamento», ha spiegato il presidente.

Gli obiettivi della società sono quelli di mantenere il trend degli incassi (che nell'ultimo stagione sono stati in crescita), cercare il coinvolgimento dei privati, finora molto scarso, e quello di tutti i comuni della Valle di Non, anche attraverso la Comunità di Valle. Sul versante proposte si è parlato con interesse, per quanto riguarda la Predaia, di un impianto da biathlon per l'inverno e di un impianto fisso di tiro al piattello per l'estate, mentre per la Mendola è in stand by l'ipotesi downhill. «Ci stiamo riflettendo, a differenza dalla Predaia, alla Mendola qui non c'è un privato dinamico da coinvolgere. Sarebbe già un successo riuscire ad organizzare il trasporto estivo di bici in quota: questo ci avvicinerebbe molto alle attese della clientela dell'Oltradige altoatesino» la conclusione di Slaifer Ziller.

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