L’EMERGENZA

Allarme senzatetto a Trento: un “dormitorio” al freddo fuori dalla stazione

Dopo il caso dell’uomo morto di freddo all’ex macello di Mori Stazione, le associazioni denunciano l’insufficienza dei posti: “Ancora troppe persone costrette a dormire in strada” (foto Assemblea antirazzista di Trento)



TRENTO. Sulla morte per assideramento di Matiu, un senzatetto di 57 anni trovato privo di vita nei giorni scorsi all'interno dell'ex macello di Mori, interviene l'Assemblea antirazzista di Trento, denunciando la presenza ancora numerosa di persone costrette a dormire in strada.

Una foto, scattata alla stazione ferroviaria di Trento in questi giorni e pubblicata dal gruppo, ne ritrae diverse, accampate con coperta o sacco a pelo, nel piazzale di ingresso dello scalo.

"Secondo l'assessora Segnana nessuna persona dormirebbe in strada grazie al lavoro e all'impegno della Provincia. Falsità belle e buone", sostiene l'assemblea. "Nella realtà le persone muoiono di freddo. Due sono le possibilità: dare le dimissioni oppure già oggi l'assessora dovrebbe far aprire un'altra struttura".

Sulla tragedia interviene anche il gruppo di lavoro del progetto "Un sacco bello", spazio custodito per il deposito di zaini e sacchi a pelo e dove i senza fissa dimora possono trovare piccoli aiuti e conforto. "È inaccettabile che una persona muoia di freddo, soprattutto in uno dei Paesi più ricchi del mondo e in una Provincia come la nostra - dicono - rinomata per la qualità di vita che le permette di stare sul podio da diversi anni. Purtroppo ci sono ancora persone che continuano a dormire fuori al freddo. Anche perché i posti letto messi a disposizione continuano a essere insufficienti".

Dal gruppo aggiungono: "Finché non si esce dalla logica emergenziale dei posti letto nei dormitori, finché la Provincia e le istituzioni competenti non affrontano la questione dei senzatetto e della casa facendo gli opportuni distinguo e pianificando un sistema virtuoso per dare una risposta definitiva al problema e, non in ultimo, finché si continuerà a delegare sempre maggiori responsabilità al mondo del volontariato, saremo sempre immersi in questo ciclo. Sono anni che i posti letto non sono sufficienti, si ricorre sempre per metterci la toppa che non è mai abbastanza grande per coprire il buco".













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