Alla Buc tutti in coda (un anno dopo) per trovare posto 

La biblioteca delle Albere la domenica chiude delle sale: «Non possiamo pagare i festivi alla sorveglianza»



TRENTO. La biblioteca della Buc piace. Anche troppo. E per trovare posto a sedere alle Albere occorre mettersi in coda prima dell’apertura, nemmeno ci si trovasse davanti ad un negozio con in vetrina i saldi di fine stagione. E alla domenica è peggio che mai. Ma come è possibile che una biblioteca costata un capitale, un gioiello firmato dall’archistar Renzo Piano non sia in grado di reggere alla richiesta di posti a sedere e che, perdipiù, non sia cambiato nulla da un anno all’altro? Che le code siano ancora così lunghe?

Insomma un’Università appena premiata con una pioggia di milioni di euro sembra avere il fiato corto sulla questione Buc. Il tutto in attesa che veda il traguardo anche la partita della nuova mensa, al palo da tempo per la difficoltà del Comune a liberare la struttura di Trento Fiere. Su questo Patrimonio del Trentino e Provincia stanno cercando una sede provvisoria per la Fiera che consenta l’avvio della costruzione della nuova mensa, oltre che di nuove aule e sale studio all’ex Cte.

Ma, curiosamente, i destini di mensa e biblioteca universitaria si sono incrociati in un possibile utilizzo di piazzale Sanseverino. La Buc prevista a suo tempo nel parcheggione avrebbe avuto una capienza di posti a sedere per gli studenti più che doppia di quella attuale poi realizzata alle Albere, ovvero 1000 posti rispetto ai 448: «Guardi noi abbiamo la coscienza posto, mettiamo a disposizione 2000 altri posti in città ma è vero che tutti vogliono andare alla Buc. Perché? Beh, ognuno può andare dove gli pare, il posto è bello, c’è sempre il tutto esaurito e, specie in questo periodo che non ci sono lezioni, non è facile trovare posti a sedere» osserva Vittorio Carrara, dirigente del settore biblioteche dell’Università. In poche parole è una questione di moda.

«In via Verdi mettiamo a disposizione 362 posti, altri 108 in via Inama. Quanti sono alla Buc? Sono 448 posti, abbiamo un’occupazione dell’80 per cento durante la settimana, quando l’apertura è dalle 8 del mattino alle 24. La domenica la Buc appre dalle 14 alle 21».

Ed infatti dal primo pomeriggio si corre alle Albere e ci si mette in coda per cercare di ottenere un posto a cospetto della struttura di Renzo Piano: «La domenica i posti, per la verità, calano. Per una questione di costi legata ai turni festivi della sorveglianza, siamo costretti a chiudere alcune sale della Buc e la capienza di posti a sedere passa dai 448 posti a 328. Ed ecco perché gli studenti si mettono in fila già nel primissimo pomeriggio per trovare un posto a sedere alle Albere. Con la ripresa della lezioni ci sarà un calo fisiologico delle persone che vengono a studiare qui in biblioteca ma - osserva Carrara - le alternative ci sono ed ecco che altrove i posti restano liberi».

Il fascino della Buc c’è, eccome, ma anche le alternative. Volendo.(g.t.)













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