la crisi

Alimentari, 9 mila famiglie assistite

La distribuzione di pacchi raccolti dal Banco Alimentare sul territorio provinciale: la metà sono nella valle dell’Adige


TRENTO


TRENTO. Sono circa 9 mila le persone che in Trentino tirano avanti grazie all’assistenza alimentare fornita dal Banco Alimentare, con l’organizzazione di 75 associazioni distribuite su tutto il territorio provinciale. Il dato è stato fornito dall’assessore provinciale Luca Zeni in risposta a un’interrogazione presentata nelle settimane scorse dal consigliere Giacomo Bezzi. Ma a questo dato deve essere aggiunta anche l’attività di Trentinosolidale che dichiara di aver raccolto (e distribuito) sul territorio provinciale nel 2016 beni alimentari per circa 3 milioni di euro (calcolati al prezzo di vendita). La raccolta avviene per donazioni, ma soprattutto attraverso la collaborazione con i punti vendita che cedono alle associazioni generi alimentari troppo vicini alla data di scadenza per poter essere messi in commercio.

Il consigliere Bezzi chiedeva il numero di famiglie assistite, ma anche i requisiti (o comunque i criteri) con cui vengono assegnati i generi alimentari frutto della raccolta. L’assessore Zeni ha spiegato - nella sua risposta - che in realtà né il Banco Alimentare né Trentinosolidale hanno un contatto diretto con i beneficiari dei pacchi alimentari, ma si basano su una rete di associazioni.

Nell’elenco risultano molte parrocchie, gruppi alpini, conventi, associazioni di solidarietà, sezioni della Croce Rossa e vari punti della Caritas. I criteri di assegnazione non sono ben definitivi, ma l’organizzazione si basa per lo più sulla conoscenza del territorio (e delle persone) da parte dei volontari delle singoli associazioni. La scelta di non procedere a ulteriori verifiche - scrive l’assessore - è motivata dal fatto che le scorte alimentari finora non sono mai state inferiori rispetto alle richieste, ma il rapporto tra associazioni e persone (o famiglie) in difficoltà può essere utile anche sotto un altro profilo:

«In questo modo i volontari possono venire a conoscenza anche di altre necessità delle persone a cui è opportuno dare una risposta, da parte del servizio pubblico ma anche del volontariato.

Ma quali sono le zone in cui il fenomeno è più rilevante? Circa la metà delle persone assistite dalle associazioni che fanno riferimento al Banco Alimentare si concentrano nel capoluogo e nella Valle dell’Adige dove i volontari di Trentinosolidale hanno un grosso ruolo (1000 assistiti), seguiti dal Centro di solidrietà C.d.O (679), dal Centro aiuto alla Vita (330) e dagli alpini dei Solteri (314). In Vallagarina ci sono 1159 persone assistite, mentre nell’Alto Garda sono 993. La comunità di valle dove il fenomeno è minore sono la valle di Fassa (51 persone assistite), gli Altopiani Cimbri e la val di Sole (33).













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