Al via la caccia alla zanzara tigre

Da maggio gli interventi di disinfestazione nei tombini delle strade


Chiara Bert


TRENTO. Il Comune è pronto a dare la caccia alla zanzara tigre e anche quest'anno, in vista dell'estate, ha affidato alla ditta Ecoservice l'intervento di disinfestazione per contenere la diffusione dell'insetto. Da maggio a fine ottobre, nelle zone più colpite dalla zanzara, saranno bonificati con sostanza larvicida i tombini e le caditoie. La Clarina è tradizionalmente il quartiere maggiormente interessato dal problema, ma l'anno scorso la disinfestazione era stata estesa anche a S.Pio X.

Con una determinazione firmata dalla dirigente del Servizio ambiente Luisella Codolo, il Comune ha dato incarico alla ditta Ecoservice di Rovereto di effettuare gli interventi di disinfestazione, per il periodo maggio-ottobre 2012, per un compenso di 11 mila euro.  Il problema della zanzara tigre è esploso anche a Trento da alcuni anni: le prime segnalazioni risalgono al 2008, e da allora sono stati effettuati continui monitoraggi in collaborazione con la Fondazione Mach attraverso delle ovitrappole che evidenziano la presenza della zanzara tigre.

L'insetto ha ormai colonizzato diverse aree della città, a partire dalla Clarina, la più colpita a causa dei tanti orti e giardini privati, ed è pronto a tornare all'attacco con il primo caldo. La scorsa estate gli interventi di bonifica sono stati a cadenza bisettimanale: i tombini da bonificare sono aumentati da 1000 a 1500 e alle zone già inserite nel piano si era aggiunto anche il quartiere di S. Pio X, dopo le segnalazioni degli abitanti. Un'altra zona a rischio è quella di via Brennero, vista la presenza di molti acquitrini legati ai cantieri fermi.

Diversamente dalla zanzara che eravamo abituati a conoscere, soprattutto al mare, la zanzara tigre ha la particolarità di essere un insetto diurno, capace di diffondere disagio tra la popolazione considerato che l'intensità dei suoi «attacchi» è spesso tale da costringere le persone ad abbandonare le attività all'aperto, e nelle persone particolarmente sensibili un alto numero di punture può provocare reazioni allergiche che richiedono un intervento medico.

Per questo, accanto alla disinfestazione, i tecnici del Comune con gli esperti del Museo e dell'Azienda sanitaria ricordano le regole che i cittadini possono mettere in pratica: svuotare l'acqua contenuta in vasi e sottovasi per evitare ristagni, innaffiare gli orti direttamente con pompe senza mantenere riserve d'acqua a cielo aperto, coprire vasche e bidoni, tenere pulite le grondaie.













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