Aggredito dall’orso: è caccia a Daniza

Ipotizzato l’abbattimento, poi la decisione di catturarla. Sui social esplode la protesta: «Se la uccidete, mai più in Trentino»


di Chiara Bert


TRENTO. È scattata la caccia a Daniza, l’orsa che la mattina di Ferragosto, nei boschi di Pinzolo, ha aggredito un uomo che stava andando per funghi. L’ordinanza di cattura è stata firmata ieri mattina dal vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi, rimasto in contatto con il presidente Ugo Rossi che è qualche giorno assente per ferie: l’orsa sarà dunque catturata ma non abbattuta come si era pensato a caldo dopo l’incidente.

Daniele Maturi, 38 anni del posto, ha raccontato di essersi all'improvviso trovato di fronte a mamma orsa con i suoi due cuccioli di orso: Daniza, avvertita la presenza dell'uomo che si era riparato dietro un albero per osservare la cucciolata, si è avventata contro quest'ultimo. Ne è nata una vera e propria colluttazione: «Mi sono difeso a calci e pugni», ha raccontato Maturi. Che miracolosamente è uscito dallo scontro con graffi alla gamba, alla schiena e al braccio: medicato all’ospedale di Tione, ha potuto raccontare il suo incontro ravvicinato e mostrare i pantaloni lacerati dalle zampate e lo scarpone con la suola morsicata dall’orso.

Il grave incidente, che poteva avere conseguenze ben più gravi per il fungaiolo, ha fatto scattare l’allarme rosso in Provincia. A Pinzolo, per accertarsi delle condizioni dell’aggredito e per seguire le operazioni, è subito accorso l’assessore alle foreste Michele Dallapiccola, che poche ore più tardi dava l’annuncio urbi et orbi su Twitter: «Identificata l'orsa. È Daniza. Ora interveniamo subito!». E poi, a tranquillizzare gli animi evidentemente molto surriscaldati soprattutto in val Rendena: «Daniza localizzata e sotto vigilanza». In serata nuovo annuncio: «Partiamo stanotte con il primo tentativo di cattura». Ma a quel punto era già scattata la rivolta sui social del popolo pro orso. #IostoconDaniza l’hastag lanciato su Twitter, centinaia i commenti su Facebook da tutta Italia contro l’assessore e l’ipotesi di abbattimento. «Non la uccidete non mi vedrete mai più in Trentino», il leit motiv di tanti utenti della rete.

«Nessuno vuole uccidere Daniza! - si è difeso ieri mattina sempre affidandosi a Twitter Dallapiccola - effettuiamo solo operazioni di tutela delle persone». Troppo tardi, l’ondata di protesta è già montata: la Lega chiede lo stop al progetto Life Ursus, mentre a difesa dell’orso si schierano la Lega per l’abolizione della caccia, il Comitato per l’orso e il M5S.

L’incidente di Ferragosto trasforma di nuovo l’orso in «caso politico». Il presidente Rossi venerdì mattina si è sentito con il ministro dell’ambiente Gianluca Galletti, per informarlo di quanto accaduto e concordare una linea di reazione che metta al primo posto l’incolumità delle persone. In serata un’ordinanza di abbattimento dell’orsa per condotta anomala era pronta, fatta recapitare direttamente a casa del vicepresidente Alessandro Olivi. Il quale però si è rifiutato di firmarla. «Ho chiesto di approfondire la questione con i forestali e con il nostro ufficio legale», spiega Olivi, «quando l’atmosfera si surriscalda si rischia di andare oltre l’interpretazione rigorosa degli atti. L’episodio che è accaduto è serio ma bisogna restare lucidi e considerare il contesto in cui è avvenuto. Sappiamo che Daniza ha già avuto atteggiamenti che escono dai canoni degli orsi e una certa dimestichezza ad avvicinarsi all’uomo. Ma la sua cattura dell’orsa oggi è lo strumento proporzionato che elimina la situazione di pericolo, senza doverla uccidere».

Ieri nuovo consulto tra Rossi, Olivi e Dallapiccola, e la nuova versione dell’ordinanza: Daniza sarà catturata e non uccisa, si ricorrerà all’abbattimento «solo come ipotesi estrema qualora l’animale, durante l’operazione di cattura, dovesse provocare un imminente, grave e non evitabile pericolo per gli operatori o altre persone».

Cambio di strategia dalla sera alla mattina? L’assessore Michele Dallapiccola la spiega così: «La nostra linea è chiara, decisa insieme con Rossi e Olivi sentito il parere dei nostri tecnici. L’aver parlato di abbattimento, nel primo comunicato di venerdì mattina, è dovuto all’emotività del momento, quando si temeva che l’orso potesse attaccare di nuovo. Nel frattempo abbiamo capito di che orso si trattava e l’abbiamo localizzato. Ora, Con tutta la simpatia che possiamo provare per questo animale, ricordo che è un animale che attacca e gli esiti possono essere letali. Non possiamo aspettare che ci scappi il morto». «Nel caso di Daniza - prosegue l’assessore - è stato superato il Rubicone, il suo passato ci dice che non ha paura dell’uomo e spesso si avvicina alle zone abitate. Questo ci preoccupa perché noi dobbiamo tutelare l’incolumità pubblica. E se gli animalisti twittano #iostoconDaniza, le istituzioni hanno il compito di garantire la sicurezza e come amministratore #iostoconitrentini».

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