«Adescava minori sui social»: arrestato 

Impiegato 42enne di Trento era stato arrestato un anno fa e lunedì è tornato in cella per aver circuito un altro 13enne



TRENTO. Nemmeno un anno fa era stato arrestato per pedofilia. Aveva circuito un ragazzino con il quale aveva fatto amicizia grazie ai social. Una conoscenza che da virtuale era diventate reale con degli incontri a sfondo sessuale. Lui quarantenne, lui 13enne. In mezzo la mamma del giovanissimo che aveva notato un cambiamento nel figlio e aveva chiesto aiuto alla polizia postale. C’era stata l’indagine e poi per l’uomo, un impiegato di Trento, il classico insospettabile, erano scattate le manette con l’accusa di abusi sessuali su minore di 14 anni. Il carcere e poi il patteggiamento ad un anno e otto mesi. E l’inizio di un percorso - con l’aiuto anche di medici - rieducativo. E lunedì il nuovo arresto. Un’altra ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Forlenza e un altro giovanissimo finito nella rete dell’uomo. Fatti, anche questi, che risalgono al periodo precedente al primo arresto, ossia fra il dicembre 2016 e il dicembre 2017. Un comportamento, quello del 42enne che è stato considerato potenzialmente pericolo visto anche che è recidivo. Ora è in carcere a Spini, ieri c’è stato l’interrogatorio di garanzia al quale l’uomo (che è difeso dall’avvocato Nicola Stolfi) ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. Probabilmente si farà interrogare più tardi dal sostituto procuratore della Dda Davide Ognibene.

Due storie simili per quanto indipendenti l’una dall’altra ma la prima ha permesso di scoprire la seconda. E tutto grazie alla mamma del 13enne che è stato abusato. La donna, infatti, si era resa che suo figlio era diverso, che gli era successo qualcosa. Aveva parlato dei suoi dubbi agli agenti della polizia postale che l’avevano ascoltata e che avevano ricostruito alcune conversazioni allarmanti. L’analisi sullo smartphone del ragazzino aveva permesso di risalire alle date ed ai luoghi degli incontri ove erano stati consumati gli abusi sessuali. Informazioni che avevano portato - nell’aprile dello scorso anno - all’esecuzione della prima ordinanza di custodia cautelare in carcere. Dall’analisi dei telefoni e dei pc dell’uomo, la scoperta di un’altra amicizia dell’uomo sulla quale indagare. Un’amicizia nata sempre grazie ai social e coltivata nel periodo fra la fine del 2016 e l’inizio del 2017, lo stesso periodo in cui l’impiegato aveva avuto i rapporti con l’altro giovanissimo. Anche in questo caso a rispondere all’adulto un 13enne che sarebbe stato spinto ad avere degli incontri (virtuali) spinti. Incontri documentati da una video chat. Nel corso dell’arresto di lunedì è stato sequestrato altri materiale che sarà vagliato dagli specialisti della polizia postale.

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