Acquedotti a secco, scattano i divieti in alcuni Comuni
Inverno senza pioggia, preoccupazione in val di Non e a Piné Vietata l’irrigazione dei giardini e il lavaggio di auto e strade
TRENTO. In attesa della pioggia scattano le ordinanze di alcuni comuni dove i sindaci sono preoccupati per la scarsità d’acqua negli acquedotti comunali. Il problema è più diffuso in valle di Non, ma anche a Baselga di Piné il sindaco Ugo Grisenti è dovuto intervenire come era avvenuto del resto anche l’anno scorso, caratterizzato dalla scarsità di precipitazioni. Ieri (come riferiamo nel pezzo in basso) si è tenuto un vertice interregionale, con la presenza di tecnici della protezione civile e delle aziende idroelettriche, per garantire la portata del fiume Adige a livelli tali da garantire le riserve idriche per uso domestico nel Polesine. Ma anche in Trentino cominciano a verificarsi disagi per la popolazione, oltre ai problemi (purtroppo di ben altra portata) per l’agricoltura.
Secondo le statistiche di Meteotrentino da dicembre a marzo le precipitazioni sono state del 50 per cento inferiori rispetto alla media del periodo. Una percentuale che arriva al 70 per cento (in meno rispetto alla media) del mese di aprile. A tutto questo va aggiunto il caldo decisamente anomalo di inizio aprile che ha provocato il pressoché totale scioglimento delle riserve di neve in quota: «Abbiamo accumuli nevosi pari a un quinto rispetto a quelli che normalmente registriamo in questo periodo sui nostri versanti» ha detto Alberto Trenti, direttore di Meteotrentino. «E il vento molto forte delle ultime ore ha asciugato ulteriormente il terreno che si presenta particolarmente secco. In ogni caso le riserve idriche, pur in sofferenza, non sono ancora a livelli allarmanti (almeno per le utenze domestiche, l’agricoltura è un altro discorso) e le precipitazioni previste per la prossima settimana potrebbero dare un po’ di sollievo ai serbatoi degli acquedotti». Ma attenzione: le precipitazioni sono previste tra martedì e (soprattutto) mercoledì e con quattro giorni d’anticipo non si può escludere un’evoluzione diversa della situazione meteo. Intanto ecco i comuni che hanno deciso limitazioni dell’uso dell’acqua potabile.
Baselga di Piné. Vista la ridotta portata delle sorgenti che alimentano i vari acquedotti comunali le risorse sono al limite per assicurare i normali consumi giornalieri. Quindi il sindaco ha raccomandato a tutta la popolazione di autolimitare l’uso dell’acqua e ha disposto per gli abitanti di Faida, Prada, Canè e Fiorè l’assoluto divieto di suare l’acqua potabile per usi non direttamente domestici, ad esempio per lavare piazzali oppure gli automezzi.
Ruffrè-Mendola. Vietato irrigare i giardini presenti sul territorio comunale con l’obiettivo (vista la ridotta portata delle sorgenti che alimentano i serbatoi) di conservare l’acqua per i bisogni domestici primari.
Ton. Considerata la scarsità d’acqua il sindaco ha ritenuto necessario un “piano di risparmio” che prevede il divieto di innaffiare orti, giardini, prati e di lavare autovetture, piazzali e strade. Sono però previste deroghe in fasce orarie mattutine e serali per le frazioni di Moncovo, Raut, Vigo, Masi di Vigo, Bastianelli e Toss.
Fondo. Situazione di emergenza tanto che il sindaco ha disposto la possibilità di irrigare gli orti solo a mano. Vietato il carico di botti o cisterni e l’irrigazione di campi, frutteti e giardini con l’acqua provenienti dall’acquedotto comunale.
Cavareno. Il sindaco ha scritto una lettera ai cittadini invitandoli - vista la situazione - a un uso reponsabile delle risorse idriche.