A Lavis la Fiera dei Ciucioi ultima con i giardini chiusi 

Buono il bilancio della manifestazione nonostante la concorrenza del mercatino di Natale di Trento. L’assessore Fabbro: «Soddisfazione da parte degli espositori»


di Daniele Erler


LAVIS . Al termine di una giornata grigia d’inverno, illuminata appena al mattino da un timido sole, si è chiusa ieri la quattordicesima Fiera dei Ciucioi, l’ultima – sperano a Lavis – con gli omonimi giardini, i Ciucioi appunto, ancora chiusi. Nonostante la concorrenza dei mercatini di Natale nella vicina Trento, ieri in paese c’è stato un buon andirivieni di persone, a visitare le bancarelle disseminate per il centro storico. Dovevano essere 180, sono state un po’ di meno perché alcune hanno dato forfait e sono state solo in parte sostituite dagli spuntisti.

La novità è stata la piazzetta del gusto: una sorta di piccolo mercatino di eccellenze enogastronomiche, con una decina di casette montate per la prima volta nel piazzale delle suore canossiane, sul retro di palazzo Maffei. «In questi casi il discorso commerciale passa in secondo piano – spiega l’apicoltore Marco Facchinelli –. Ovviamente se c’è un ritorno economico ben venga, ed effettivamente qualcuno si è fermato ad acquistare i nostri prodotti. Ma siamo perlopiù aziende del paese e quindi ci siamo messi a disposizione della comunità innanzitutto per fare qualcosa di nuovo». L’esperimento può dirsi riuscito. La piazzetta del gusto è diventata il cuore della fiera, con musica e laboratori per bambini durante tutto il giorno. La pro loco di Bibbiano – un paese dell’Emilia Romagna che da qualche tempo ha stretto con Lavis un rapporto di amicizia – ha preparato il risotto con salsiccia. Gli alpini hanno venduto il brulé. Il mattino hanno suonato gli Svitols, il pomeriggio i Curly Frog. Nel mezzo un giocoliere ha stupito i bambini, facendo volteggiare nell’aria le torce fiammeggianti. «Gli espositori mi hanno detto che questa è considerata una sorta di fiera di passaggio, fra i mercatini di Natale e poi la fiera di Santa Lucia a Trento – dice Andrea Fabbro, assessore al commercio –. Però mi sono sembrati soddisfatti, perché c’è stato un buon giro di persone». Qualcosa cambierà l’anno prossimo, se davvero i Ciucioi saranno aperti. Il giardino terrazzato, impresso come una scenografia teatrale nella roccia del dosso che sovrasta Lavis, è stato costruito a metà Ottocento. Il tempo lo aveva reso ormai una rovina, fino a quando nei primi anni Duemila il Comune lo ha acquistato, iniziando i lunghi lavori di restauro. La loro apertura, prevista a settembre, potrà diventare un’attrazione turistica, cambiando anche il destino dell’omonima fiera.













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