A Fraveggio l’ex canonica accoglierà i profughi pakistani 

Il progetto. La richiesta è arrivata dal vescovo: si tratta di cattolici in fuga oggi ospitati in alloggi di fortuna Il parroco don Paolo Devigili: «Con questa iniziativa ci proponiamo di sconfiggere i pregiudizi e vincere ogni paura»


Chiara Bert


trento. Fraveggio, frazione di Vezzano, valle dei Laghi. Qui l’ex canonica aprirà le porte a quattro profughi pakistani, cristiani cattolici, fuggiti dal loro Paese dove erano perseguitati per motivi religiosi. Da mesi sono ospitati in alloggi di fortuna con l’aiuto della Diocesi.

Il vescovo Lauro Tisi ha chiesto la disponibilità dell’appartamento annesso alla chiesa, l’ex canonica che già in passato era stato dato in affitto. Al piano inferiore ci sono le sale della parrocchia. Il progetto è partito, domani sera nella chiesa di Fraveggio il parroco don Paolo Devigili lo condividerà con la comunità e i comitati parrocchiali.

Il progetto

«L’idea - spiega il giovane parroco, 33 anni - non è solo quella di dare un tetto a queste persone, ma di creare una rete di accoglienza. Dobbiamo accogliere donando una comunità, io sono responsabile di una diocesi di 11 paesi qui in valle dei Laghi. Le persone che ospiteremo fuggono da problemi nella loro terra, arrivano e spesso trovano ancora problemi, i pregiudizi di chi guarda a chi è diverso con sospetto, come qualcuno da cui stare lontano».

I parroci e il “caso migranti”

C’è un tema migranti che interroga anche la Chiesa trentina. La provocazione lanciata da don Marcello Farina durante l’omelia di sabato scorso - sciopero della messa se le profughe nigeriane saranno trasferite da Lavarone, interrompendo un percorso di integrazione costruito con fatica - scuote i parroci e i laici cattolici. Molti declinano l’invito a commentare. Il vescovo Tisi ha detto no allo sciopero della messa, ma ha ricordato che sul tema dell’accoglienza la Curia, insieme al Centro Astalli, ha presentato una proposta alla Provincia da cui attende risposta.

Il parroco di Vezzano invece non si sottrae. «Finora abbiamo condiviso il nostro progetto con poche persone, lo spiegheremo. L’obiettivo è vincere le paure. In valle la Lega ha preso tanti voti, anche se il problema migranti qui non c’è. Non si tratta di fare politica, io non sono contro Salvini o Fugatti, non mi intendo di politica partitica, ma mi interesso alla realtà, che come cristiano mi interroga. E allora la scelta non è politica, è tra chiudere gli occhi o fare qualcosa. A Fraveggio non apriamo un centro di accoglienza, apriamo le porte ad alcuni profughi in fuga. Mi spaventa un sentimento che viene avanti per cui l’altro, chi è diverso da me, vale meno. Nei commenti all’articolo su don Marcello (Farina, ndr) ho letto anche parole che ci accusano di aiutare solo gli stranieri. Ma i dati della Caritas sono lì a dirci che l’aiuto è per tutti, italiani e stranieri».

Slitta l’incontro Fugatti-Curia

Intanto slitta a venerdì l’incontro che il governatore Fugatti aveva annunciato per oggi con il vescovo Tisi. Uno spostamento chiesto dalla Provincia. E all’incontro, tra l’altro, si apprende che il vescovo non parteciperà, ma sarà rappresentato dal delegato dell’Area Testimonianza della Diocesi, don Cristiano Bettega. Ci saranno anche i vertici del Centro Astalli, che in questi mesi hanno lavorato a una proposta per mettere a disposizione alcune strutture religiose. Venerdì si capirà la risposta di Fugatti.













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